“La protezione umanitaria era la clausola sociale della legislazione migratoria e consentiva di riconoscere tutela e soggiorno a soggetti vulnerabili, per seri motivi radicati a livello costituzionale o internazionale. Averla abrogata è una barbarie, ma lo Stato di diritto è più forte della propaganda e dell’odio per decreto. Grazie all’intervento della Corte di Cassazione è stata acclarata l’irretroattività del decreto Salvini e la Costituzione torna a vincere davanti alle Commissioni territoriali e nelle aule di giustizia”. Lo dichiara Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile, commentando i dati sulla protezione umanitaria.
“I numeri e le percentuali diffusi dallo stesso Viminale — aggiunge Maestri — certificano l’incapacità di Salvini che voleva fare il cattivo e si ritrova con un aumento dal 25% (prima del suo decreto) al 28% (dopo il suo decreto) di domande di protezione umanitaria accolte. Un dato che certifica l’importanza di quell’istituto giuridico e squalifica clamorosamente il ministro della paura”.