In un momento in cui non si fa che parlare della cronica carenza di medici specialisti, del gap sempre in aumento tra pensionamenti e nuovi medici — peggiorato da Quota 100, dal ricorso a medici neolaureati per cercare di colmare concorsi andati a vuoto e graduatorie finite troppo presto per i posti di medicina d’emergenza e urgenza, ecco un’altra brutta pagina per la nostra Sanità Italiana e la sua Formazione: giovedì 2 maggio è stato pubblicato il Bando di Ammissione alle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria 2018/2019 con una novità per i tanti medici stranieri che hanno studiato e si sono abilitati in Italia.
All’articolo 4 comma 3 e 4* ecco la sorpresa: i cittadini stranieri comunitari medici, i rifugiati politici medici (con laurea e abilitazione professionale o riconoscimento del titolo), i cittadini extracomunitari medici, titolari di carta di soggiorno oppure di permesso di soggiorno, i medici non comunitari regolarmente soggiornanti in possesso del diploma di laurea e abilitazione italiana o con diploma equipollente e abilitazione italiana devono possedere al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso con scadenza ultima il 21 maggio 2019, una certificazione di lingua italiana che attesti la conoscenza della lingua corrispondente al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue. Questo certificato può essere rilasciato solo dagli enti certificatori accreditati, che sono la Società Dante Alighieri, l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università per Stranieri di Siena e l’università degli Studi Roma Tre.
Nelle premesse si specifica che tutte queste categorie di medici “accedono alle Scuole di Specializzazione alle stesse condizioni e con gli stessi requisiti dei cittadini italiani”, peccato che se il termine per l’iscrizione è fissato il 21 maggio non sia possibile acquisire la certificazione C1 prima del 25 giugno. I pari requisiti dunque vengono meno per molti medici che hanno studiato esattamente come quelli che hanno la cittadinanza italiana e hanno l’abilitazione professionale come loro.
Un fulmine a ciel sereno che rischia di vanificare gli sforzi, anche economici, di tanti ragazzi, medici, che staranno preparando uno dei concorsi più importanti della loro vita ma che ora si vedono esclusi perché qualcuno ha deciso che i pari requisiti passano per un certificato C1.
Di questa penalizzazione all’ultimo minuto ci piacerebbe avere una spiegazione dalla Ministra Grillo, perché purtroppo ricorda tanto lo slogan caro al Governo “prima gli italiani”, ed è inammissibile oltre che discriminatoria.
*Articolo 4
3. I cittadini stranieri comunitari medici e i rifugiati politici medici accedono alle Scuole di specializzazione alle stesse condizioni e con gli stessi requisiti dei cittadini italiani (laurea e abilitazione all’esercizio professionale, ovvero possesso del decreto di riconoscimento del titolo ai fini dell’esercizio della professione medica rilasciato dal Ministero della Salute). La domanda di ammissione è presentata direttamente al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, entro il termine e con le stesse modalità previste per i cittadini italiani dall’articolo 5 del presente bando di concorso. I suddetti candidati devono, altresì, possedere, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, una certificazione di lingua italiana, attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (QCER) rilasciata dagli enti certificatori accreditati appartenenti al sistema di certificazione unificato CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità): Società Dante Alighieri, Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena e Università degli Studi Roma Tre.
4. I cittadini extracomunitari medici, titolari di carta di soggiorno, oppure di permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per lavoro autonomo, per motivi familiari, per asilo politico, per asilo umanitario, o per motivi religiosi, oppure i medici non comunitari regolarmente soggiornanti, in possesso del diploma di laurea e abilitazione italiana, o con diploma di laurea equipollente e abilitazione italiana, oppure i medici in possesso del decreto di riconoscimento del titolo ai fini dell’esercizio della professione medica rilasciato dal Ministero della Salute ai sensi della legge n.271/2004 sono ammessi al concorso a parità di condizioni con gli italiani. La domanda di ammissione è presentata direttamente al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, entro il termine e con le stesse modalità previste per i cittadini italiani dall’articolo 5 del presente bando di concorso. I suddetti candidati devono, altresì, possedere, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, una certificazione di lingua italiana, attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (QCER) rilasciata dagli enti certificatori accreditati appartenenti al sistema di certificazione unificato CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità): Società Dante Alighieri, Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena e Università degli Studi Roma Tre.