Portogruaro è una pacifica e antica cittadina del Veneto Orientale, che si è distinta questa estate come modello di accoglienza e integrazione.
Non per merito delle istituzioni, ma delle associazioni e della partecipazione spontanea di liberi cittadini — ricordate la palestra?
Portogruaro è anche un modello politico, cantiere ante-litteram del partito della nazione, in cui un sindaco scandaloso è sostenuto da una maggioranza leghista-renziana. Ostrega!
E allora perché non provarci con Possibile? Il modello politico è quello proposto da Pippo agli Stati Generali di Napoli: sperimentazione, struttura orizzontale, assemblea permanente, banchetti e web.
Provarci significa andare con fiducia, senza calcoli: fare iniziative di valore e vedere chi ci sta.
Abbiamo iniziato il 26 e 27 settembre con il banchetto di raccolta firme per i referendum. Risposta dei cittadini: grandiosa! Informazione utile: il 50% dei 350 firmatari veniva da fuori comune, anche da molto lontano.
Mossa successiva: porta a porta discreto, in bicicletta con Sandra e Alessia, abbiamo imbucato a mano una lettera di di ringraziamento (con timbro-patata, ringraziamo i bimbi per la consulenza di artattack) a tutti i firmatari e li abbiamo invitati alla prossima iniziativa.
Parole chiave: futuro, ambiente, energia, partecipazione. Abbiamo scelto di non parlare di “sinistra”, non è una parola che mobilità le energie le idee e il potenziale di questo territorio. Noi vogliamo aprire, sollecitare, includere. Marchiare un’identità, tracciare confini, sono cose che ci interessano meno.
Anche il territorio fisico di riferimento è ampio, sconfina tra Veneto e Friuli. Ci interessano gli elementi naturali che ci accomunano: i corsi d’acqua, il mare, le vie del vino; meno i confini amministrativi.
Il prossimo appuntamento sarà tra pochi giorni, il 28 novembre, alle 16 all’Hotel Spessotto; e vedremo chi viene, chi ci sta. Qui tutte le informazioni logistiche e di contenuto.
Gli ospiti che saranno con noi, Gianluca Ruggieri dell’Università dell’Insubria e Franz Foti, del comitato organizzativo del neonato partito, parleranno dei loro temi forti. Ma sarà poi l’Assemblea, attraverso il dialogo e un questionario, a scegliere i temi di lavoro su cui avviare un comitato possibile.
Migranti, azienda ospedaliera, viabilità, ambiente: i temi ci sono, sono caldissimi. La sfida è quella di mettere da parte la nostalgia, guardarsi negli occhi e provare una strada nuova per costruire e coinvolgere.
Possibile, davvero.