Nonostante Sangiuliano gridi al successo per l’apertura dei Musei a Natale, la realtà raccontata da sindacati e associazioni come Mi riconosci? è completamente diversa.
Per nasconderla, il Ministero snocciola i numeri degli ingressi aggregati del 25 e del 26, nascondendo quelli della sola giornata di Natale. Un insuccesso che ha solo portato lavoratori con meno tutele ad essere costretti a lavorare in una giornata nella quale i colleghi ministeriali, che hanno aderito all’apertura straordinaria, hanno percepito più di duecento euro.
Al ministro che parla di “diritto alla bellezza” anche nella giornata di Natale, si consiglia di cercare di garantirlo tutto il resto dell’anno, dati i costi sempre più alti di ingresso per i musei.
E che sarebbe il caso si occupasse dei precari della Cultura, degli appalti al ribasso e dei salari da fame nelle società in appalto.
Oppure potrebbe occuparsi del rinnovo del contratto nazionale del commercio che interessa tanti lavoratori della cultura e del turismo tra cui quelli della società in house del suo ministero, l’ALES.
La stessa ALES che pochi giorni prima del Natale ha trasferito lavoratori a 100 km di distanza e non rinnovato dei contratti a causa del taglio dei fondi ministeriali destinati alle sovrintendenze autonome.
Sarebbe il caso, insomma, che si occupasse realmente della cultura e dei suoi lavoratori.