Dopo la drammatica tragedia di Orlando, avevamo pensato che il sindaco Nardella potesse responsabilmente tornare sui suoi passi dando il patrocinio di Firenze al Toscana Pride in programma il prossimo 18 giugno. Invece no, nessuna sensibilità né correttezza istituzionale da parte del Sindaco.
“Sulla base di regolamenti e prassi comunale consolidata, non sono mai stati dati patrocini a manifestazioni che hanno direttamente o indirettamente un carattere politico o rispondono a una parte”: così si giustifica il Sindaco di Firenze circa la sua incomprensibile scelta. Insieme ad Arezzo, in mano però al centro-destra, Firenze sarà quindi l’unica città capoluogo di provincia a non aver concesso il gonfalone del comune ad un evento così importante, che si svolgerà per la prima volta in Toscana.
Noi di Possibile, che sosteniamo a partire dal nostro simbolo l’uguaglianza e la partecipazione, troviamo che questa presa di posizione di Nardella sia inaccettabile e ancora più inaccettabile sia etichettare un evento come il Toscana Pride qualcosa che “risponde a una parte”, a maggior ragione all’indomani della strage di Orlando.
E’ gravissimo constatare che il sindaco pensi che l’omotransfobia sia un argomento di alcuni ma non di tutti, che la rievocazione dei moti di Stonewall (perchè questo è il significato del Pride) sia un argomento divisivo che non meriti il patrocinio di una città come Firenze, da sempre aperta e inclusiva.
Pensiamo che manifestare per il diritto a essere sé stessi non sia “politico” e neanche una faccenda che riguardi solo una parte dei cittadini, ma anzi sia un fatto di umanità e civiltà che interessi tutte le persone che credono di poter vivere in una città ed in uno stato più evoluto, senza aver paura di manifestare apertamente il proprio orientamento sessuale.
Marco Filippini, portavoce del Comitato Arianuova di Firenze
Ruggero Scotti, portavoce del Comitato Piero Calamandrei di Firenze
Marco Saccardi, portavoce del Comitato XI Agosto di Firenze