Come ormai da tradizione i nostri auguri di buon anno arrivano presentando la nuova tessera e avviando la nuova campagna di adesioni a Possibile. Chiudiamo così insieme un anno durissimo per aprirne un altro pieno di possibilità.
Puoi iscriverti o rinnovare la tua tessera su www.possibile.com/tessera. Se sei già iscritto/a, puoi effettuare il login su Viva cliccando qui e scegliere la voce “tesseramento”, per non dover compilare nuovamente i tuoi dati.
Next Generation (EU) è il titolo del piano di ripresa europeo per uscire dalla crisi, ma è anche la generazione a cui dobbiamo costantemente far riferimento nella costruzione di un Paese su basi nuove, che non continui a indugiare negli errori del passato e nel passato, soprattutto.
In questi anni Possibile ha impostato la sua attività proprio nell’ottica di dare rappresentanza e protagonismo alle generazioni più giovani, non solo perché, come paternalisticamente spesso si dice, “rappresentano il futuro”, ma soprattutto perché stiamo negando loro anche il presente.
Lo abbiamo visto plasticamente in questo ultimo anno. Le prime attività chiuse e le ultime che riapriranno, riguardano proprio quelle che rappresentano la vita, i luoghi, gli spazi dei più giovani. Una generazione relegata al divano e al tablet. I problemi e le urgenze, per un paese di adulti e di anziani, sono altri.
È quindi a questa generazione che dedicheremo i prossimi mesi, mettendoci a disposizione per costruire un Paese che sappia di futuro, senza offrire facili ricette o affascinanti illusioni, ma che apra nuove possibilità.
Abbiamo già iniziato con l’ottimo lavoro curato da Davide Serafin, che puoi leggere qui: un lavoro che unisce le proposte Fase3 di Possibile alle risorse messe a disposizione dal piano Next Generation EU che l’Italia ancora tentenna a presentare.
Lo faremo cercando le occasioni e le modalità per mettere i più giovani in connessione tra loro, per unire le loro competenze e aspirazioni, per mettere a disposizione spazi di protagonismo e di elaborazione.
Lo faremo guardando alle tante forme di nuovi e antichi lavori, al futuro del pianeta che è la prima emergenza, alla ridistribuzione delle ricchezze, perché la crisi non è uguale per tutti.
Lo faremo continuando a tenere a mente quei giovani da cui tanti adulti dovrebbero prendere esempio, chiedendo ogni giorno la libertà per Patrick Zaki, supportando le sue battaglie per i diritti umani, pretendendo verità e Giustizia per Giulio Regeni, stando a fianco di chi si batte per ottenere una cittadinanza che sente propria e chi un corpo che lo rispecchi, chi si batte contro ogni tipo di barriera, fisica, mentale, culturale.
Lo faremo dalle aule di scuola, che devono riaprire in sicurezza, e da quelle universitarie, dai laboratori di ricerca, dalle biblioteche e da tutti quei luoghi di cultura messi in angolo ma che sono il centro della formazione umana di ciascuno di noi.
Lo faremo a fianco delle donne, delle ragazze e delle bambine che ancora oggi si trovano a subire un modello di società ingiusto e patriarcale, che limita la loro libertà e la loro realizzazione.
Auguriamo a tutte e tutti che l’anno che sta per aprirsi sia l’anno in cui si lasceranno da parte le vecchie posizioni di rendita, per costruire nuove basi per un futuro più giusto e più sano.
Noi siamo pronti, consapevoli che il futuro non si costruisce né con le rottamazioni né con i giovanilismi, ma con una costruttiva collaborazione tra generazioni diverse, in cui ciascuno può e deve fare la propria parte.