“È saggio non commentare il chiacchiericcio ma quello che c’è. E quello che c’è è il combinato disposto fra Italicum e riforma costituzionale, un pesante disegno di mutamento regressivo della forma democratica nel nostro paese secondo le indicazioni profetiche o programmatiche che venivano da JP Morgan”.
Nell’attacco dell’intervista fattagli da Daniela Preziosi per Il Manifesto, Vendola non le ha mandate di certo a dire, e non ha lesinato i toni, duri e precisi nel commentare quello che ritiene una regressione della democrazia italiana, ovvero quelle riforme che sono il segno e la cifra caratterizzante del Pd attuale. Ovvio, il senso del suo giudizio lo condivido e, come lui ha dichiarato il giorno dopo l’approvazione al Senato del “ddl Boschi”, penso anch’io che sia necessario partire subito per i comitati referendari, organizzando la mobilitazione fin dalla primavera ventura. Immaginate che bello camminare per le strade delle nostre città fra i gazebo dei contrari contrapposti e quelli dei favorevoli: “Sulla vostra sinistra, quanti ritengono dannoso il progetto politico del partito di governo; sulla destra quelli che giudicano ottimo il progetto politico del partito di governo, e dannosa l’azione di chi vi si oppone; in fondo gli uni e gli altri che han deciso di sostenere il medesimo progetto politico”. Roba da confondere il più attento Cicerone della politica e il più esperto Virgilio delle questioni istituzionali.
Nichi, e quanti la pensano come te, che farete a quel punto, la mattina parteciperete a un’iniziativa “in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza” e dei valori democratici contro gli attacchi reazionari ed eversivi di chi vuole limitare i secondi e cancellare la prima, e la sera, proprio con quelli sarete su un palco a chiedere voti per gli stessi candidati? Oppure, al contrario, quelli che accusate di “attentare alla democrazia”, democraticamente voteranno per i vostri? E poi, non leggeranno Renzi e il Pd nel voto amministrativo, come han peraltro già fatto con quello europeo (convincendomi a non votarli più, nemmeno in coalizione), “una spinta degli italiani ad andare avanti sulla via delle riforme e del cambiamento”, proprio quella a cui vi opponete?
Dici che alcuni si muovono nel campo della sinistra come elefanti in cristalleria. Ma come, qui è in atto un “mutamento regressivo della forma democratica nel nostro paese” (per giunta secondo le indicazioni della JP Morgan) e ti preoccupi del servizio di bicchieri in vetro di Boemia? Una volta ci chiedevamo dove noi, per colpe nostre, ti avessimo lasciato; ora, sinceramente e con dispiacere, non capiamo dove tu stia andando.
Perché so che alle volte ci possono essere differenze fra i livelli locale e nazionale, ma è un po’ difficile archiviare come “eccezione” le scelte politiche sottese a quelle amministrative nelle prime quattro città italiane che andranno al voto, tantomeno considerare quello costituzionale (e quello dei diritti dei lavoratori, e quello delle redistribuzione della ricchezza, e quello dell’accesso alla casa e alle cure mediche) un dettaglio nella gestione delle alleanze, anteponendovi le questioni della raccolta differenziata, del bike sharing e della pedonalizzazione delle vie del centro.