Per vivere in un paese (più) civile, per celebrare come si conviene l’8 marzo e per poterlo fare tutto l’anno, con Michela Marzano abbiamo pensato di lavorare a una legge di parità per il nostro paese, e di farlo con un progetto di legge partecipato, che raccolga indicazioni e proposte dalla società, per poi condividerle con le colleghe e i colleghi.
Se siete d’accordo, potete scrivere a catone@civati.it e darci il vostro contributo. Lo valuteremo con Michela, facendoci accompagnare anche da Rita Castellani e Marina Terragni della direzione nazionale del Pd, secondo la quale la questione maschile va affrontata nella sua interezza e complessità come pretesa di un sesso al dominio dell’altro. Pretesa che causa iniquità e ingiustizie ed è ragione di sofferenza per le donne e per gli uomini di buona volontà.
Come spiega Marina, “è proprio questa la novità più rilevante della legge francese di parità (Project de Loi pour l’egalité entre le femmes et les hommes) in discussione in queste settimane: verificare l’impatto della questione maschile su ogni aspetto della vita delle donne e dell’intera società, introdurre i necessari correttivi e — cosa non meno rilevante — individuare i dispositivi per rendere effettiva l’applicazione di normative già in vigore ma sostanzialmente inapplicate a causa di molte resistenze: com’è il caso, in Italia, della legge 194 sull’aborto, buona norma vanificata da una massiccia obiezione di coscienza.
La Loi pour l’egalité entre le femmes et les hommes analizza i danni prodotti dalla questione maschile in ogni campo dell’esistenza femminile e umana tour court — lavoro, salute, famiglia, politica, libertà — e propone soluzioni legislative che accompagnino e assecondino il cambiamento culturale e sociale.
Per esempio: riforma dei congedi parentali, con relative sanzioni. Meccanismi penalizzanti per le aziende con board ostinatamente monosex. Semplificazione dell’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Giustizia più rapida ed efficace contro la violenza. Liste elettorali che garantiscano, pena la non ammissibilità, un’effettiva equa rappresentanza.
Tenendo conto delle differenze sociali, legislative e di sensibilità, la proposta francese può costituire un ottimo punto di partenza per un’analoga legge italiana che promuova nuove norme, oltre ad aggiornare quelle vigenti e a rimuovere gli eventuali ostacoli alla loro applicazione.
Ottima occasione per una grande mobilitazione cognitiva e d’esperienza: la legge — dalla denominazione ai suoi contenuti -
deve nascere anche e soprattutto
dalle nostre vite di donne e di uomini, radicandosi profondamente
nella realtà quotidiana
e nelle coscienze di tutti”.
Per questo vi chiamiamo a contribuire con osservazioni e proposte alla redazione di un testo, scrivendo all’indirizzo: catone@civati.it portando avanti un modello che, una volta sperimentato e verificato nella sua efficacia, potrà essere reiterato per altre iniziative legislative, anche grazie al tuo aiuto, al tuo contributo di idee e al tuo sostegno economico.