Possibile si prefigge, sin dalla sua fondazione, di mettere a disposizione uno spazio di dialogo, di collaborazione, trasversale alla società e alle appartenenze interne al centrosinistra italiano. Riunisce, accomunate da una certa idea di Paese, persone iscritte ai partiti e altre non iscritte, e in particolare ne raccoglie tra gli iscritti al Partito Democratico, tra quelli che non lo sono mai stati, e tra quelli, sempre più numerosi, che non lo sono più. Potremmo citarne della Campania, della Sicilia, della Toscana, un’intera cultura politica esce dalla militanza del partito che aveva contribuito a fondare, e succede continuamente.
Ma in Liguria, in particolare, è successo di peggio: in Liguria si sono consumate primarie in cui non è stato messo nessun limite o confine alle forze che avrebbero potuto parteciparvi, e non per un senso di apertura democratica, ma con lo scopo dichiarato di attirare pezzi di voto organizzato della destra locale. In Liguria è successo che alle irregolarità gravi e provate non sono seguiti provvedimenti, ed è successo che nel bel mezzo dell’esame di una situazione così delicata il segretario del Pd ha proclamato la vincitrice liquidando tutta questa faccenda con una battuta nel corso di un suo intervento a una riunione di partito.
In Liguria è successo che il candidato che aveva raccolto praticamente la metà dei voti è uscito dal Pd e nessuno ha fatto una piega, è successo che metà degli elettori delle primarie sono stati defraudati del loro voto e privati, con arroganza, della loro rappresentanza, e quegli elettori hanno detto: basta. Tra di loro, anche gli aderenti di Liguria Possibile, protagonisti un lavoro partito molto tempo prima che prende il nome di Rete a Sinistra e che ha appunto provato a fare ciò che il suo nome suggerisce, e che dopo essere stato politicamente escluso dal Pd ha scelto la strada dell’autonomia, e di costituire un nuovo soggetto per candidarsi alla guida della regione Liguria, e con Luca Pastorino in qualità di candidato presidente.
Tra i fondatori e i principali animatori della nostra associazione, Pastorino è stato — con Giuseppe Civati — in prima linea in tutte le battaglie e le campagne che abbiamo condotto sin dalla nostra fondazione, lo ha fatto con il suo contributo ideale e concreto, e lo ha fatto in aula con le posizioni che coraggiosamente ha preso su temi quali le riforme costituzionali, lo Sblocca Italia, il Jobs Act, la legge elettorale.
Liguria Possibile non può che sostenerlo nella nuova sfida che lo attende, invitando chi ci segue dalla Liguria ad attivarsi, a prendere contatto e contribuire alla campagna che sta partendo.
Certo, nel dolore di aver dovuto assistere a questa mutazione: ma nella consapevolezza che, come è successo in Liguria, se la sinistra diventa destra e ne assume le sue peggiori logiche non resta altro da fare.