In Commissione bilancio siamo stati gli unici a mettere in evidenza i rischi sull’introduzione degli obblighi trimestrali di comunicazione per le partite Iva. Stamattina, scopriamo che il premier in un’intervista parla di riaprire la discussione per capire cosa si può fare per combinare le esigenze degli “esercenti” e i rilievi del Mef. Fin dall’inizio, in Commissione bilancio noi ci siamo sforzati di approfondire la questione con i lavoratori, le piccole e medie imprese e l’ordine dei commercialisti mettendo in evidenza come la norma concepita in questo modo fosse assolutamente sbagliata e deleteria.
Migliaia di partite Iva, soprattutto della fascia medio bassa con l’obbligo di comunicazione trimestrale si vedrebbero gravare da nuovi adempimenti e da nuovi costi di gestione. Sulla base dei rilievi raccolti noi avevamo proposto di introdurre una soglia (magari fino a 100mila euro) al di sotto della quale non introdurre l’obbligo trimestrale per salvaguardare una platea enorme di lavoratori e micro e piccoli imprenditori: ma nessuno ci ha dato ascolto.
Ieri il Corriere della Sera, per questa norma, paventava aumenti per i nuovi costi di adempimento di 480€ per il 2017 e 720€ per il 2018. Non aumenta le tasse, ma aumenta gli adempimenti, bello sforzo. Questo Governo è per la semplificazione e per gli sgravi fiscali solo a parole. Nei fatti colpiscono come sempre i piccoli e i meno attrezzati a difendersi.
Luca Pastorino