“Il regime pensionistico di Opzione Donna rappresenta per molte lavoratrici italiane l’unica via d’uscita dalle forche caudine previdenziali della legge Fornero. Ma il governo aggira la questione, non rispettando nemmeno gli obblighi previsti di legge”. Lo dichiarano il segretario e deputato di Possibile, Pippo Civati, e il parlamentare dello stesso partito, Andrea Maestri.
“Con un’interrogazione del 13 settembre — spiegano i due esponenti di Possibile — abbiamo chiesto al ministro Giuliano Poletti la proroga di Opzione Donna e la sua trasformazione in misura strutturale. A oggi non solo il Governo non ha risposto ma si è anche reso gravemente inadempiente rispetto all’obbligo giuridico, non solo politico, di presentare una relazione al Parlamento entro il 30 settembre di ogni anno a seguito del monitoraggio del numero delle domande di pensione e delle risorse non utilizzate: si tratta del cosiddetto contatore, introdotto dalla Legge di Bilancio 2016”.
“La mancata o ritardata presentazione della relazione governativa — concludono Civati e Maestri — impedisce al Parlamento di adottare un provvedimento legislativo di proroga, qualora dal monitoraggio risulti, come prevedibile, un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa. Stamattina piazza Montecitorio era piena di lavoratrici ed ex lavoratrici senza reddito né pensione che si aspettano dallo Stato, quantomeno, il rispetto della legge e quindi l’immediata pubblicazione dei dati del contatore. Noi le abbiamo incontrate e abbiamo assunto l’impegno di chiedere alla Presidente della Camera di attivarsi per il rispetto delle prerogative del Parlamento e, attraverso queste, per la tutela della dignità e dei diritti delle lavoratrici”.