Beatrice Brignone, in vista delle europee, ha lanciato la proposta di rompere gli schemi di una politica che pensa all’autosufficienza senza rendersi conto che servono scelte radicali capaci di costruire un orizzonte di futuro nuovo.
Un progetto che deve essere insieme Ecologista e Progressista ma soprattutto Femminista, non solo in una dichiarazione d’intenti ma alla prova dei fatti: costruito, sostenuto, presentato da una nuova classe dirigente fatta di donne e di giovani capaci di raccontare una nuova storia politica basata su competenze, passione, determinazione.
E’ davvero il momento di ribaltare i tavoli, costituiti troppo spesso da uomini a immagine e somiglianza di una nomenclatura che si è presentata per anni sempre con gli stessi schemi; schemi che a fronte dei risultati ottenuti si sono rivelati perdenti o insufficienti. Insufficienti anche nei temi e nella proposta politica, inadeguata a rispondere alle sfide del presente e del futuro perché ancorata ad una visione del passato superata dai tempi e dalla società.
Oggi invece è il momento del coraggio: quello di urlare che non siamo più disposti a tollerare il patriarcato, la cancellazione dei diritti civili e sociali (o chi continua a dire che bisogna pensarli gerarchicamente o peggio contrapporli), l’austerity, i messaggi retrogradi di manifestazioni come quella che si terrà a Verona a fine Marzo. Serve il coraggio di lottare per una democrazia vera e piena, per i diritti di tutte e tutti, per l’ambiente e la rivoluzione ecologica, per un lavoro ed un salario giusto, per una scuola libera, pubblica e laica. Per un’Europa unita e democratica che rimetta al centro le persone.
La nostra proposta deve essere quindi Femminista, Ecologista e Progressista. Ma anche Arcobaleno.
Viviamo un periodo dove l’odio contro la diversità e la comunità LGBTI+ cresce giorno dopo giorno. In Italia, ma anche in Europa, l’ascesa della destra estrema e radicale mette a repentaglio la battaglia per i diritti ed i pochi risultati raggiunti. Per questo non possiamo pensare che il nostro orizzonte non faccia proprio anche tutti i colori dell’arcobaleno rivendicando che le questioni LGBTI+ non sono qualcosa in più, un’aggiunta spesso di facciata, ma una parte stessa della nostra identità politica e della nostra rivoluzione culturale. Rivendichiamolo con Orgoglio, specialmente adesso a 50 anni dai Moti di Stonewall, affinché tutte, tutti, tutt* possano davvero essere liber* e avere voce e rappresentanza anche se in questi anni sono stat* ignorat*.
Per rompere gli schemi, chiediamo, per esempio, alle persone trans* di candidarsi in prima persona accompagnandoci in prima linea in questo progetto perché le loro identità esistono e meritano uno spazio politico di rappresentanza. Continuiamo a sostenere con determinazione le Famiglie Arcobaleno nella loro richiesta di uguaglianza; diamo forza e voce alle ragazze ed ai ragazzi vittime di discriminazioni e bullismo ricordandogli che non c’è nulla di più bello che essere se stessi, felici, liberi. Riempiamo il nostro progetto con le battaglie della comunità LGBTI+.
Solo così potremo davvero provare a cambiare le cose, ribaltare i tavoli, occupare un campo e costruire una nuova e rivoluzionaria proposta politica che si occupi delle persone e delle identità e che contrasti l’ascesa del vento nero della destra radicale.
Ora tocca a noi, tutt* noi. Con Possibile LGBTI + ci siamo.