[vc_row][vc_column][vc_column_text]“Possibile ha un’abitudine che nel panorama politico attuale può apparire strana: quella di affrontare i temi a partire da alcune domande fondamentali e nel merito, per trovare risposte articolate e definire orizzonti e obiettivi”. Con questa frase si apre il documento sulla Scuola che oggi presentiamo: una tappa importante di un percorso che prosegue da oltre due anni, iniziato contestualmente alla nascita del partito, nel 2015, con gli 8 quesiti referendari che Possibile aveva ideato e messo a disposizione. Erano già chiari allora i danni che la riforma della “Buona Scuola” avrebbe prodotto e avevamo sentito l’urgenza di sgretolarla affossandone il punto cardine, la cosiddetta “chiamata diretta” del Dirigente scolastico.
Il percorso di Possibile è poi proseguito all’insegna dell’ascolto, attraverso i nostri Comitati. Studenti, lavoratori e lavoratrici della scuola, professionisti, associazioni che vi operano e Sindacati hanno voluto consegnarci contributi preziosissimi sui quali si è aperto un confronto appassionato, nel corso di alcuni appuntamenti nazionali e territoriali dedicati. I Politicamp, un questionario online che ha raccolto 480 risposte, la Cosituente delle idee, un convegno a Bologna lo scorso ottobre sono stati i momenti fondamentali del processo da cui nasce il documento che presentiamo oggi.
Un documento che, senza pretese riformistiche, traccia però delle linee guida programmatiche; l’idea di scuola che emerge è molto lontana da quella della “buona scuola”, che resta per noi una legge cui siamo convintamente contrari, espressione di un modello di società che non ci appartiene.
Siamo contro i tagli lineari del diritto al tempo dello studio, siamo contro la “chiamata diretta” del dirigente scolastico perché crediamo che il reclutamento degli insegnanti debba essere garantito da criteri di trasparenza, siamo contro il modello di atomizzazione, che con la legge 107 è entrato in pieno nella scuola a suon di bonus, di percorsi personalizzati per le “eccellenze”, di distruzione di ogni coesione fra docenti e studenti.
Siamo per una Scuola egualitaria ed inclusiva, la Scuola della Costituzione, senza confini di censo, di etnia, di sesso e di religione.
Vogliamo una Scuola in cui la bellezza del pensiero umano, la perfezione logica matematica o l’armonia di uno spartito, di un testo, di un dipinto, l’azione dell’umanità nella storia, le lingue siano messaggi universali di cui tutti hanno diritto di godere e che ci caratterizzano come esseri pensanti.
La scuola deve essere una leva per la realizzazione dei principi dell’art.3 della Costituzione e un laboratorio di costruzione di una società solidale e giusta. Si deve premiare il merito, non chi ha già di più: nulla è più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali; è ingiusto uno Stato cieco di fronte alle differenze. Nella scuola, dovrebbe regnare un modello volto alla cooperazione, piuttosto che alla competizione.
In queste undici pagine abbiamo provato a riassumere questa idea di Scuola, con un lavoro minuzioso di sintesi di tutto il materiale raccolto in oltre due anni di attività. E vogliamo che queste pagine siano aperte alle idee e alle proposte di tutte le altre forze politiche della sinistra.
Ringrazio di cuore, a nome del gruppo scuola di Possibile, tutte e tutti coloro che hanno speso tempo, denaro ed energie per contribuire a questo documento. In particolare, per la stesura e per i mille confronti e riflessioni, la preziosa Maria Laura Marescalchi, oltre che Sandra Penge, Giacomo Negri, Gianmarco Capogna, Marco Chiauzza.
Un ringraziamento speciale va infine ad Andrea Pertici per il sostegno e i suggerimenti, ai deputati di Possibile e ai loro collaboratori, con particolare riguardo a Beatrice Brignone che da subito ha abbracciato il tema della scuola con passione e dedizione e a Giuseppe Civati per credere fermamente che scuola, università e ricerca debbano essere “la prima cosa”.
[LEGGI “PROPOSTA PER UNA SCUOLA POSSIBILE”]
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