Inizio dicendo che ho 21 anni e questa è la mia prima esperienza politica, nel senso che è la prima volta che mi iscrivo a un partito politico. Non perché non mi sono interessato di politica precedentemente (anche perché secondo me non interessarsi di politica vuol dire non interessarsi della vita di tutti i giorni, perché la politica alla fine è intrinseca a tutti gli aspetti della vita comune), ma semplicemente perché non c’era nessun partito, che io conoscessi, che rispecchiava appieno le mie idee.
Proprio questo invece lo ho riscontrato leggendo le proposte di Possibile. Il fatto che, ad esempio, la battaglia al cambiamento climatico per Possibile sia una priorità e non una postilla che debba essere aggiunta al programma politico di default perché lo fanno tutti e perché altrimenti si fa brutta figura, per me è fondamentale. Ma anche oltre al clima (che però è da considerare la priorità e la più grande sfida del nostro tempo secondo me), Possibile semplicemente si batte per tutte le battaglie che per me sono giuste e necessarie (i diritti civili, il trinomio Scuola-Università-Ricerca, l’accoglienza ad esempio). Inoltre è un partito di sinistra che non si vergogna a dire che è di sinistra e che considera la laicità dello Stato e delle istituzioni come fondamentale, che sono caratteristiche che io considero importanti e che condivido. O almeno questo è quello che ci ho capito io.