Qualche risposta alle (legittime, per carità) critiche alla petizione per chiedere al Parlamento di presentare una sfiducia contro Salvini.
“Le mozioni di sfiducia non si fanno su Changepuntoorg” -> Giusto ma non c’entra nulla. La petizione chiede alle opposizioni parlamentari di presentare una mozione di sfiducia individuale. La mozione deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti di una Camera, lo scopo della petizione è far pressione su deputati e senatori di opposizione perché lo facciano.
“Fate un favore a Salvini” -> Molto opinabile. Il consenso di Salvini si basa sulla sua immagine di vincente e sull’immobilismo più o meno connivente di chi in teoria dovrebbe opporglisi. Capisco che sia difficile parlare di accoglienza per chi era al governo vantandosi della riduzione degli sbarchi e degli accordi con la Libia solo qualche mese fa, ma su questo e su altri temi bisogna scagliarsi duramente, per far passare un’altra narrazione, opposta a quella di Salvini e anche a quella di Minniti. La nostra.
“Fate la lotta a Salvini sui migranti e non pensate ai terremotati” -> Possibile è da sempre in prima linea per fare chiarezza sulla situazione nell’Umbria e nelle Marche dopo il terremoto. Ricordo, tra i tanti atti, l’interrogazione parlamentare sull’incredibile estrazione a sorte delle prime casette consegnate a Norcia. E proprio ieri, ultimo di tanti segnali di attenzione e solidarietà, la prima firmataria della petizione, Beatrice Brignone, era a Camerino per verificare com’è la situazione.
“L’opposizione si fa in piazza, non con i giochetti parlamentari e sui social” -> Falso. L’opposizione si fa su più piani, collegati tra di loro. Si fa in piazza (oggi Possibile è a Ventimiglia Città Aperta, e in genere non manca nelle grandi manifestazioni di protesta e di proposta), si fa nei luoghi di lavoro, si fa nelle scuole, si fa in Parlamento, si fa anche qui su Facebook.
“Fate le petizioni perché avete perso le elezioni” -> Non c’è niente di più sbagliato di un modello di democrazia in cui si decide tutto una volta ogni cinque anni. La fiducia ai ministri la dà il Parlamento, e le verifiche sulla fiducia sono un punto fondamentale dell’articolo 94 della Costituzione. Mettere in discussione la mozione significa esporre nel luogo più alto della nostra democrazia i motivi per cui pensiamo che Salvini sia inadatto al suo ruolo di Ministro, dagli attacchi alla Corte Costituzionale alle ingerenze nell’operato della Magistratura sul caso #Diciotti. Chi in Parlamento voterà contro si assumerà la responsabilità politica di averlo fatto.
Intanto i firmatari sono 75.000. Potete ancora firmare e far firmare cliccando qui.
Marco Vassalotti