Il piccolo (si fa per dire) cortocircuito tra giustizia e politica, che rivela il grande bluff renziano

Ricor­da­te la nor­ma ad per­so­nam impo­sta dal gover­no per man­da­re in pen­sio­ne più tar­di solo gli alti ver­ti­ci del­la Cas­sa­zio­ne che anche noi di Pos­si­bi­le abbia­mo osteg­gia­to in Com­mis­sio­ne Giu­sti­zia e in Aula nei mesi scorsi?

Il pri­mo pre­si­den­te del­la Supre­ma Cor­te Can­zio (uno dei bene­fi­cia­ti dal­la pro­ro­ga) oggi, in occa­sio­ne del­l’i­nau­gu­ra­zio­ne del­l’An­no Giu­di­zia­rio, ha urbi et orbi mani­fe­sta­to gra­ti­tu­di­ne o, se pre­fe­ri­te, un’im­ba­raz­zan­te cor­ri­spon­den­za d’a­mo­ro­si sen­si, al Gover­no quan­do, a mar­gi­ne del­l’en­ne­si­ma dichia­ra­zio­ne cir­ca inu­ti­li­tà e dan­no­si­tà del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na ha testual­men­te affer­ma­to che “L’aumento cre­scen­te dei flus­si migra­to­ri sta pro­du­cen­do un impat­to note­vo­le anche sul­la giu­ri­sdi­zio­ne: è neces­sa­ria una sem­pli­fi­ca­zio­ne”. Sot­to­li­neo “sem­pli­fi­ca­zio­ne”.

Noi che sia­mo atten­ti e rigo­ro­si, abbia­mo subi­to col­to l’as­si­st di Can­zio per Orlan­do e Min­ni­ti che pochi gior­ni fa ave­va­no det­to che il nuo­vo pac­chet­to sul­l’im­mi­gra­zio­ne eli­mi­ne­rà un gra­do di giu­di­zio (l’ap­pel­lo) nei pro­ce­di­men­ti con­tro il dinie­go del­lo sta­tus di rifu­gia­to e ren­de­rà super­flua l’au­di­zio­ne del ricor­ren­te da par­te del giu­di­ce che potrà acqui­si­re il video del­l’au­di­zio­ne indi­vi­dua­le svol­ta davan­ti alla Com­mis­sio­ne. Anche su que­sto era­va­mo inter­ve­nu­ti in aula addi­tan­do l’in­tro­du­zio­ne di un’o­dio­sa apar­theid giu­di­zia­ria nei con­fron­ti dei migranti.
Oggi l’ANM ha diser­ta­to la ceri­mo­nia (fat­to ine­di­to e assai signi­fi­ca­ti­vo) addi­tan­do la gra­vi­tà di un inter­ven­to gover­na­ti­vo, quel­lo sul­le pen­sio­ni di alcu­ni magi­stra­ti api­ca­li, che mina l’au­to­no­mia e l’in­di­pen­den­za del­la magi­stra­tu­ra, per­ché in que­sto modo il Gover­no “si sce­glie i giu­di­ci”. Con estre­ma net­tez­za Davi­go ha par­la­to di un ” vul­nus sen­za precedenti.”

Tut­ti i nodi, pri­ma o poi, ven­go­no al pet­ti­ne e oggi abbia­mo potu­to assi­ste­re, qua­si pla­sti­ca­men­te, agli effet­ti nefa­sti del­la medi­ci­na ren­zia­na in mate­ria di giu­sti­zia: che nuo­ce gra­ve­men­te alla salu­te e alla qua­li­tà del­la nostra democrazia.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.