Politiche e benessere degli animali: Possibile inaugura un tavolo di lavoro alla Camera

Le iniziative per il benessere animale sono assenti dal dibattito politico: proprio per questo nei mesi scorsi abbiamo presentato il manifesto, in cui abbiamo elencato alcuni degli interventi che si possono attuare con la collaborazione di chi lavora sul campo: riteniamo che si possa e si debba fare molto, perché il benessere e la salute animale riguarda anche la società in cui gli animali vivono.

A un anno dal­la pre­sen­ta­zio­ne del­la riso­lu­zio­ne con la qua­le chie­de­va­mo l’impegno del gover­no a isti­tui­re la gior­na­ta nazio­na­le dell’educazione e del rispet­to ver­so gli ani­ma­li — rivol­to agli stu­den­ti del­le scuo­le dell’obbligo – non abbia­mo rice­vu­to alcu­na rispo­sta. Eppu­re si trat­ta di un’iniziativa che ha rac­col­to mol­te­pli­ci con­sen­si. Rite­nia­mo fon­da­men­ta­le edu­ca­re le nuo­ve gene­ra­zio­ni al rispet­to di tut­ti gli esse­ri viven­ti e avvi­ci­nar­li al mon­do degli ani­ma­li con pro­get­ti spe­ci­fi­ci fin dal­la pri­ma infan­zia. Dopo la pre­sen­ta­zio­ne a luglio del nostro “Mani­fe­sto per la tute­la degli ani­ma­li”, il pros­si­mo 4 otto­bre, alla Came­ra, dare­mo vita a un tavo­lo di lavo­ro insie­me ad alcu­ne del­le prin­ci­pa­li asso­cia­zio­ni ani­ma­li­ste: Lav, Enpa, Lipu e Lega nazio­na­le dife­sa del cane.

Pos­si­bi­le si met­te a dispo­si­zio­ne di tut­te le asso­cia­zio­ni di set­to­re per rap­pre­sen­ta­re in Par­la­men­to le istan­ze di chi ope­ra tut­ti i gior­ni per miglio­ra­re le con­di­zio­ni di vita degli ani­ma­li. Le ini­zia­ti­ve per il benes­se­re ani­ma­le sono assen­ti dal dibat­ti­to poli­ti­co: pro­prio per que­sto nei mesi scor­si abbia­mo pre­sen­ta­to il mani­fe­sto, in cui abbia­mo elen­ca­to alcu­ni degli inter­ven­ti che si pos­so­no attua­re con la col­la­bo­ra­zio­ne di chi lavo­ra sul cam­po: rite­nia­mo che si pos­sa e si deb­ba fare mol­to, per­ché il benes­se­re e la salu­te ani­ma­le riguar­da anche la socie­tà in cui gli ani­ma­li vivono. 

Bea­tri­ce Bri­gno­ne, Giu­sep­pe Civati

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.