La nuova legge polacca, voluta dal Ministro dell’Istruzione e della Scienza Przemyslaw Czarnek (partito conservatore), che centralizza fortemente il sistema educativo, tende ad introdurre un controllo ideologico della scuola tale da discriminare le persone LGBTIQ+. Votata dalla Camera Bassa e inizialmente respinta dalla Camera Alta, è stata approvata con un’anticipazione del nuovo voto voluto dalla maggioranza e sarà ora inviata al Presidente Andrezj Duda che è da sempre sostenitore delle misure contrarie ai diritti LGBTIQ+.
Il testo ha sollevato le critiche di insegnanti, associazioni LGBTIQ+, genitori ed esperti di educazione, soprattutto a causa del profilo del suo autore. Il ministro Przemyslaw Czarnek, è, infatti, noto per la sua vicinanza agli ambienti cattolici fondamentalisti dalle tesi più retrograde. Basti pensare che nel giugno 2020, nel mezzo della crociata del governo contro gli ambienti LGBTIQ+, ha dichiarato di dover “difendere la famiglia contro questo tipo di depravazione e smettere di ascoltare queste sciocchezze su qualsiasi diritto umano o uguaglianza”, riferendosi all’ideologia LGBTIQ+ come “emanazione del neomarxismo e del nazionalsocialismo hitleriano”.
Come riportato da PinkNews, secondo la nuova legge, dei supervisori scelti designati dal ministero, avranno il potere di assumere e licenziare i direttori scolastici e di impedire a gruppi esterni di operare nelle scuole. Gli educatori e i presidi dovranno far approvare i programmi di insegnamento dai supervisori non più tardi di due mesi prima dell’inizio delle lezioni. Qualora i programmi non fossero considerati in linea con i “valori del governo”, i direttori in questione rischierebbero di essere licenziati senza possibilità di appello.
I deputati del partito conservatore polacco hanno accolto l’adozione del testo con un fragoroso applauso, immagine che ci rimanda ad una squallida scena del Senato italiano di pochi mesi fa. Perché la destra retrograda e contraria alla vita e alla dignità delle persone LGBTIQ+ si assomiglia ovunque in Europa.
Se l’istruzione rimane una materia di competenza nazionale, e il governo polacco può liberamente decidere come organizzare il proprio programma didattico, questa libertà di azione finisce laddove i diritti fondamentali dell’UE vengono calpestati.
La Polonia è tra i Paesi più omofobi dell’UE, secondo le stime annuali di ILGA Europe, e questo non è passato inosservato in UE. Difatti, proprio pochi mesi fa la Commissione aveva avviato una procedura di infrazione riguardo alle risoluzioni delle cosiddette “zone esenti da ideologia LGBTIQ” (LGBTIQ-free zone) adottate da diverse regioni e comuni polacchi.
Non è un mistero che la Commissione europea, inclusa la presidente Ursula von der Leyen in prima persona, abbia più volte espresso l’intenzione di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per difendere l’uguaglianza e il rispetto della dignità e dei diritti umani, quali valori fondamentali dell’UE.
Sempre in quest’ottica, la strategia della Commissione europea “per l’uguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie, intersessuali e queer (LGBTIQ+)”, promuove lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri per garantire un’istruzione sicura e inclusiva per tutti i bambini, i giovani e gli adulti, rivolta ad affrontare gli stereotipi di genere nell’istruzione, il bullismo e le molestie sessuali. Anche la strategia globale dell’UE per i diritti dei bambini, è volta ad un accesso indiscriminato ai diritti, alla protezione e ai servizi anche per i bambini LGBTIQ+.
Appare evidente come le scelte del Governo polacco siano chiaramente contrarie agli orientamenti politici dell’UE e soprattutto al principio di rispetto dei diritti delle persone LGBTIQ+. Come Possibile LGBTI+ ed Europa Possibile non esprimiamo solo solidarietà ai nostri fratelli e alle nostre sorelle polacche ma invitiamo anche le Istituzioni Europee in primis il Parlamento e la Commissione a prendere una chiara posizione tenendo la barra dritta in linea, anche, con i procedimenti di infrazione già presentati. Inoltre, ci mettiamo a disposizione per ogni mobilitazione che verrà attivata a livello transnazionale anche tramite ILGA Europe per mostrare vicinanza alla comunità LGBTIQ+ polacca che si trova di nuovo di fronte ad un attacco frontale che non colpisce solo loro ma che ci colpisce tuttə.
Silvia Romano — Europa Possibile
Gianmarco Capogna — Possibile LGBTI+