Portare la follia del cambiamento dentro le stanze dell’Assemblea Regionale Siciliana

Quan­do pen­so alla mia vita pen­so sem­pre all’amo­re per la poli­ti­ca e al mio esse­re sici­lia­no. Due ele­men­ti appa­ren­te­men­te sepa­ra­ti, ma che in real­tà sono due fac­ce appic­ci­ca­te alla stes­sa meda­glia. Impos­si­bi­le fare poli­ti­ca sen­za scon­trar­si con­tro i mali che con­trad­di­stin­guo­no la Sici­lia.

Altret­tan­to dif­fi­ci­le, per me, limi­tar­mi a esse­re sici­lia­no, sen­za pro­va­re a cam­bia­re le cose.
È per que­sto moti­vo che l’ho sem­pre fat­ta, pri­ma a livel­lo uni­ver­si­ta­rio e poi come con­si­glie­re comu­na­le, nel pic­co­lo pae­se in cui vivo in pro­vin­cia di Cata­nia. Sono sta­ti anni di bat­ta­glie dure, logo­ran­ti in tut­ti i sen­si. Anni pas­sa­ti a com­bat­te­re con tut­te le for­ze, insie­me ai comi­ta­ti civi­ci, con­tro un mostro eco­lo­gi­co – l’enorme disca­ri­ca di Vala­ghe d’Inverno – che afflig­ge la nostra comu­ni­tà da trop­po tem­po. Più vol­te mi sono tro­va­to di fron­te a un bivio: anda­re avan­ti o mol­la­re, con­ti­nua­re a lan­cia­re l’assalto ai muli­ni a ven­to oppu­re arrendermi.

Nel 2014 poi, dopo aver per­so le ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve da can­di­da­to sin­da­co, la ten­ta­zio­ne di riti­ra­re i remi in bar­ca è sta­ta più for­te che mai. Eppu­re ho sem­pre deci­so di anda­re avan­ti, di tira­re drit­to per la mia stra­da, nono­stan­te tut­to, tra­sfor­man­do in vit­to­rie tut­te quel­le cose che agli occhi degli altri pote­va­no appa­ri­re come scon­fit­te. E con que­sto spi­ri­to sono arri­va­to fin qui, a quest’ultimo pas­sag­gio: la can­di­da­tu­ra alle ele­zio­ni regio­na­li sici­lia­ne nel­la lista “I cen­to pas­si”, per Fava Pre­si­den­te.

Anco­ra una vol­ta la mia sarà una can­di­da­tu­ra a bas­sis­si­mo bud­get, che pun­te­rà più sull’entusiasmo e l’appoggio dei sin­go­li, che non sugli slo­gan pub­bli­ci­ta­ri e i tito­lo­ni dei gior­na­li. Dal­la mia par­te non ho gran­di spon­sor impren­di­to­ria­li, né appa­ra­ti buro­cra­ti­ci, né soste­ni­to­ri a tavo­li­no. Così come alle ammi­ni­stra­ti­ve di tre anni fa, la cam­pa­gna elet­to­ra­le che voglio por­ta­re avan­ti pog­ge­rà sul­la fati­ca, sul lavo­ro e sul­le lot­te con­dot­te in que­sti anni. Ma soprat­tut­to, farà leva su due ele­men­ti, secon­do me, impor­tan­tis­si­mi: la fidu­cia nei pro­pri valo­ri e la coerenza.

La coe­ren­za di chi, in tut­to que­sto tem­po, ha cer­ca­to di rima­ne­re sem­pre lì, dal­la stes­sa par­te; quel­la degli ulti­mi, degli abban­do­na­ti, degli emar­gi­na­ti, dei ripu­dia­ti. Di chi ha sem­pre cer­ca­to, con tut­te le for­ze, di tra­sfor­ma­re l’intima bat­ta­glia di ognu­no nel­la lot­ta di tutti.

Men­tre i valo­ri di cui par­lo sono gli stes­si che han­no ani­ma­to ogni mia azio­ne poli­ti­ca: la lega­li­tà, la cor­ret­tez­za, il rispet­to per le rego­le e le isti­tu­zio­ni.

In fon­do, le cose che spe­ro di poter por­ta­re all’Ars le tro­vo guar­dan­do indie­tro più che in avan­ti. Sono tut­te cose che ho già fat­to e già vis­su­to. Sono la pas­sio­ne e la deter­mi­na­zio­ne con cui, in pas­sa­to, ho scrit­to mozio­ni e inter­ro­ga­zio­ni con la stes­sa velo­ci­tà con cui si sro­to­la uno stri­scio­ne duran­te le mani­fe­sta­zio­ni di piaz­za. La grin­ta con cui ho affron­ta­to ogni sfi­da, fino in fon­do, ad ogni costo. Sono i miei idea­li di sini­stra; di una sini­stra vera, al ser­vi­zio del­la col­let­ti­vi­tà, dei dispe­ra­ti e dei dise­re­da­ti, con­tro i sopru­si e le ingiu­sti­zie. Sono il corag­gio e la voglia di non far­mi inti­mi­di­re da nessuno.

E poi, insie­me a tut­to que­sto, vor­rei por­ta­re con me all’Ars ogni sor­ri­so, ogni abbrac­cio, ogni pez­zo di vita incon­tra­to lun­go il cam­mi­no. Per­ché sono que­ste le cose, che più di ogni altra, mi han­no reso chi sono.

In mol­ti mi dico­no che que­sta can­di­da­tu­ra è una fol­lia. E io spe­ro fer­ma­men­te che sia così. Per­ché, come soste­ne­va qual­cu­no più gran­de di me, «solo quel­li che sono abba­stan­za fol­li da pen­sa­re di cam­bia­re il mon­do, lo cam­bia­no dav­ve­ro». Nel­la poli­ti­ca, come nel­la scien­za, non c’è spa­zio per chi accet­ta pas­si­va­men­te lo sta­to del­le cose, per chi si accon­ten­ta del­la sem­pli­ce pras­si. E sono con­vin­to che que­sto sia anco­ra più vero per chi ambi­sce a fare poli­ti­ca in Sici­lia, la ter­ra sot­to­po­sta all’eterna dit­ta­tu­ra dell’impossibile. Dove tut­to è immu­ta­bi­le e cam­bia solo per rima­ne­re com’è.

Spe­ro solo che ci sia­no sici­lia­ni a suf­fi­cien­za che, come me, voglia­no por­ta­re la fol­lia del cam­bia­men­to den­tro le stan­ze dell’Assemblea regio­na­le. È con loro che voglio pro­ce­de­re nel mio per­cor­so, met­ten­do un pas­so die­tro l’altro, fino al cen­te­si­mo, con liber­tà, gio­ia e coscien­za.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.