Possibile ha lasciato liberi i suoi comitati di decidere (anche attraverso votazioni, dove ce n’è stato bisogno), ha sostenuto coalizioni le più ampie possibili, non ha rivendicato a sé posizioni né ruoli, ha accettato candidature proposte da altri in un clima di totale collaborazione, non ha concesso opacità nel rapporto con il partito della nazione, non ha dovuto commissariare nessuno, come è capitato a molte altre forze politiche, e ha elaborato progetti partecipativi e aperti, con particolare riguardo a Ravenna. Dove una possibile coalizione di centrosinistra è saltata, Possibile ha deciso di non partecipare, come a Trieste, dove la sinistra si è divisa in tre: tra chi va con il Pd e chi non ci va, ma a sua volta si divide.
Possibile si prepara quindi ad affrontare la sua prima tornata elettorale nelle amministrative del 5 giugno tenendo fede a quanto era stato promesso, a partire dall’indisponibilità, votata dagli Stati generali, ad alleanze a nessun livello con le forze che sostengono un Governo su cui diamo un giudizio politico molto negativo. Con la stessa chiarezza dice fin da oggi ed in modo totalmente trasparente che Possibile non farà accordi al secondo turno e nel caso altre forze andassero al ballottaggio, lascerà libertà di voto ai propri elettori.
Per mesi i comitati di Possibile hanno lavorato in totale autonomia, avendo come obbiettivo la presentazione di progetti politici capaci di allargare il campo della sinistra, favorire l’incontro tra forze politiche e movimenti civici, includere in tutte le scelte le associazioni che si spendono sul territorio in battaglie importanti sui tanti temi che caratterizzano la nostra azione, da sempre, dai rifiuti e sulla tutela del paesaggio, interloquendo con le realtà imprenditoriali e cooperative che provano con fatica e spesso in totale solitudine ad innovare e ripensare un modello di sviluppo che lascia troppe persone ai margini. A volte questa sintesi con le sensibilità civiche non si è potuta concretizzare, ma mai per una nostra chiusura.
Possibile dalla Sicilia all’Alto Adige si è messa con generosità a disposizione di progetti e candidati, senza avere la necessità di primogeniture ma avanzando proposte con un profilo autonomo e riconoscibile, cercando di essere un elemento di aggregazione e rifiutando di essere un elemento di divisione.
Con molta convinzione Possibile sosterrà i progetti che sono andati in porto e con altrettanta serenità dove non ci sono le condizioni per presentare un progetto largo, credibile e coerente con i nostri valori salterà un giro. Non ci interessa piantare una bandierina, ma costruire un nuovo campo di gioco in cui finalmente gli elettori possano fare una scelta convinta, senza doversi turare il naso. Dove questo non è stato possibile ci mettiamo al lavoro fin da oggi per proseguire nella costruzione di quel progetto avviato quasi un anno fa, con l’entusiasmo e la passione di chi non ha fretta di arrivare ed è certo del cammino che vuole percorrere.
La politica si può fare così: senza avere fretta e senza perder tempo, cercando di costruire percorsi credibili ed innovativi capaci di incrociare l’attivismo di tanti che quotidianamente provano nel loro piccolo a cambiare questo Paese.