I post di Possibile più letti nel 2016

Per ripercorrere questo lunghissimo anno insieme (sono 856 le pubblicazioni sul sito di Possibile) abbiamo selezionato i dieci post più letti del 2016. Buona ri-lettura!

Il post che sta­te leg­gen­do è la pub­bli­ca­zio­ne n°856 sul sito di Pos­si­bi­le, nel 2016: una pro­du­zio­ne di con­te­nu­ti, opi­nio­ni e appro­fon­di­men­ti asso­lu­ta­men­te ecce­zio­na­le, per la qua­le dob­bia­mo rin­gra­zia­re i tan­tis­si­mi che han­no volu­to con­tri­bui­re, sem­pre con post ori­gi­na­li e di inte­res­se, per la comu­ni­tà di Pos­si­bi­le e non solo.

Per riper­cor­re­re que­sto anno insie­me abbia­mo sele­zio­na­to i die­ci post più let­ti. Si va dal­la scuo­la all’im­mi­gra­zio­ne, dai refe­ren­dum (costi­tu­zio­na­le e sul­le tri­vel­le) ai lavo­ra­to­ri auto­no­mi, alla disci­pli­na del­l’o­mi­ci­dio stra­da­le, per chiu­de­re, al nume­ro die­ci, con una sor­pre­sa asso­lu­ta.

Come pote­te con­sta­ta­re, le chiac­chie­re e i con­ve­gni sul­la sini­stra stan­no a zero (let­tu­re). Le cose, pri­ma di tutto.

Buo­na ri-lettura!
1469890900015.jpeg scuola__cgil__iniziato_esodo_docenti_primaria_da_puglia1. Chi ripa­re­rà le lacri­me di mia figlia? Let­te­ra Aper­ta a Mat­teo Ren­zi sul­la cosid­det­ta buo­na scuo­la, Anto­nio Capodieci

 

 

 

 

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2. Quan­do un uomo con la ruspa incon­tra un uomo con i dati, Ste­fa­no Catone

 

 

 

c2086fdbfe7b66936161e075cb7888d83. L’Italia in guer­ra, a sua insa­pu­ta, Andrea Maestri

 

 

 

 

 

Schermata 2016 12 15 alle 18.29.504. #SaveA­lep­po

 

 

 

 

 

Schermata 2016 11 29 alle 13.33.245. Il pron­tua­rio per rispon­de­re a tut­te le bufa­le referendarie

 

 

 

 

breaking bad pizza

6. Il pastic­cio tota­le del­la nuo­va disci­pli­na sull’omicidio stra­da­le, Giam­pao­lo Coriani

 

 

 

daniela fregosi7. I lavo­ra­to­ri auto­no­mi stan­no sem­pre bene, Maria­tol­mi­na Ciriello

 

 

 

 

 

 

nardella firenze scontri8. No, Nar­del­la: è igno­bi­le sfa­scia­re la veri­tà, Giu­lio Cavalli

 

 

 

 

Referendum NoTriv9. Refe­ren­dum NoTriv: 7 fal­si moti­vi con cui voglio­no con­vin­cer­ci ad anda­re al mare inve­ce di vota­re, Gior­gio Maran con la col­la­bo­ra­zio­ne di Gian­lu­ca Ruggieri

 

 

 

TEATRO10. Rifor­ma del­la Liri­ca: l’intero Pae­se si impo­ve­ri­sce per sem­pre, pochi ne beneficiano

 

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Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.