Tra comunicati in palese contraddizione tra loro, e gli immancabili attacchi personali a Civati (il problema sembra non essere la presenza di esponenti di un partito di destra, il problema è Civati), si segnala il ritiro della candidatura di una delle candidate di Fronte Verde (che dichiara di essersi iscritta a Fronte Verde proprio per poter entrare in lista, mentre i Verdi negano di avere mai avuto contatti con Fronte Verde) e la permanenza in lista dell’altra dirigente di un partito che ha un programma lontanissimo da quello dei Verdi Europei e dal nostro.
Una questione che poteva essere risolta in poche ore, assumendosi la responsabilità di scelte sbagliate ed escludendo le dirigenti di Fronte Verde dalla campagna elettorale, diventa un caso politico.
In queste ore mi sono confrontata con le candidate e i candidati di Possibile nelle liste di Europa Verde perché è chiaro che sia emersa una concezione della politica molto diversa tra noi e i Verdi italiani. Cosa di cui discuterò anche con i Verdi del Süd-Tirol e con i candidati indipendenti, che hanno manifestato il nostro stesso sconcerto.
La sfida per un’altra politica e un’Europa diversa resta comunque apertissima.
Sfida definitiva, prima culturale che politica, per quanto riguarda i cambiamenti climatici e la loro gravità.
Sfida ai sovranisti e ai fascisti di ogni fronte, per riportare l’Europa alla sua vocazione originaria, quella di Ventotene e delle grande idealità che l’hanno fondata.
Sfida grandissima per i contenuti e per l’ambizione di portare anche in Italia lo spirito dei Verdi Europei — al contempo eleggendo una nostra rappresentanza all’Europarlamento.
Possibile ha fatto una scelta (che ha interrogato la nostra comunità, che ci ha messo di fronte alle divisioni personalistiche e autolesioniste della sinistra italiana), e ha scelto di stare con i Verdi Europei, dentro Europa Verde, che è la scelta giusta, su cui non abbiamo cambiato idea. L’unica giusta in questa tornata. E lo abbiamo fatto esprimendo candidature rigorose e inattaccabili. Per fortuna il sistema delle elezioni europee è chiaro, ci sono le preferenze. Preferite le donne, l’antifascismo, la coerenza, il progresso. Preferite Possibile.