Il premio Oscar di Bla Bla Land

Matteo Renzi annuncia di volere andare in California alla scoperta del fotovoltaico. E' un’ottima intuizione. Purché si lasci libera l’Italia di adottare politiche totalmente diverse da quelle del suo governo (questo governo).

Appren­dia­mo che l’ex-premier andrà in Cali­for­nia a stu­dia­re il foto­vol­tai­co: gli augu­ria­mo buon viag­gio e glie­ne pro­po­nia­mo uno a ritro­so in ciò che è sta­to fat­to in que­sti anni, all’insegna del mot­to «nemo pro­phe­ta» ma all’incontrario.

Sì, per­ché in que­sti anni è suc­ces­so qual­co­sa, duran­te gli ulti­mi gover­ni, a comin­cia­re dal suo (che pro­se­gue, se è vero che i mini­stri sono gli stes­si). Anzi, più pre­ci­sa­men­te non è suc­ces­so qualcosa.

Per­ché gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) han­no tra­scu­ra­to le eccel­len­ze tec­no­lo­gi­che che da anni resi­sto­no in Ita­lia mal­gra­do le bor­da­te avvia­te dal Ber­lu­sco­ni che non ha inte­so ‘rot­ta­ma­re’, pre­sen­tan­do­si al set­to­re con lo «spal­main­cen­ti­vi» e ren­den­do quin­di più pre­ca­ri (un agget­ti­vo che ritor­na dap­per­tut­to) tut­ti gli inve­sti­men­ti nel set­to­re, anche per via del­la sua retroattività.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che non han­no mai ascol­ta­to le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria ita­lia­ne che rag­grup­pa­no azien­de qua­si eroi­che che sono sta­te deci­ma­te negli ulti­mi quat­tro anni, nem­me­no per ripri­sti­na­re l’ex­tra-incen­ti­vo sul foto­vol­tai­co in sosti­tu­zio­ne dell’eternit.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che con­ti­nua­no a finan­zia­re sot­to ban­co le fos­si­li (con il rega­lo sul­le con­ces­sio­ni che ha tol­to per­si­no, nei fat­ti, l’ob­bli­go di sman­tel­la­men­to del­le piat­ta­for­me e la mes­sa in sicu­rez­za dei luo­ghi, gene­ro­sa­men­te affi­da­ta alle pros­si­me gene­ra­zio­ni), sen­za inter­ve­ni­re come richie­sto da più par­ti nel­la razio­na­liz­za­zio­ne e ‘mora­liz­za­zio­ne’ degli incen­ti­vi, sen­za modi­fi­ca­re la legi­sla­zio­ne sul­le royal­ties più bas­se del mon­do, sen­za apri­re un sano con­flit­to con chi gode di posi­zio­ni di ren­di­ta fino­ra con­si­de­ra­te intoccabili.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che ci han­no mes­so una vita a sbloc­ca­re il set­to­re del bio­me­ta­no (e stia­mo anco­ra aspet­tan­do) e che han­no ritar­da­to l’entrata in vigo­re dei decre­ti di attua­zio­ne in ogni ambi­to del set­to­re, che ha per­so tem­po pre­zio­so per dare una scos­sa di ener­gia rin­no­va­bi­le al nostro Pae­se, affi­dan­do­si all’inerzia di un mini­ste­ro sen­za talen­to e sen­za prospettiva.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che non ha fat­to nul­la per acce­le­ra­re sul ver­san­te dell’autoproduzione, nono­stan­te le pro­po­ste chia­re di Legam­bien­te, i mil­le­mi­la con­ve­gni, le tra­sfor­ma­zio­ni che ormai tut­to il mon­do più avan­za­to affron­ta con corag­gio e determinazione.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che non han­no mai par­la­to al mon­do dif­fu­so del­le comu­ni­tà ener­ge­ti­che per affi­dar­si esclu­si­va­men­te ai «poten­ti», optan­do per solu­zio­ni pri­va­ti­sti­che come in occa­sio­ne dell’affidamento del­la stra­te­gia ener­ge­ti­ca a Boston Con­sul­ting, quan­do tut­ti i Pae­si han­no opta­to per for­me aper­te e par­te­ci­pa­te, frut­to di un dibat­ti­to pub­bli­co e non di una con­su­len­za di ambi­to confindustriale.

Gli stes­si gover­ni (lo stes­so gover­no) che non ha ascol­ta­to nem­me­no le cri­ti­che (a poste­rio­ri) di chi come Erme­te Rea­lac­ci si è sem­pre dimo­stra­to fede­lis­si­mo e che, per­den­do tem­po, ha pro­iet­ta­to i ritar­di anche sui pros­si­mi anni.

Ecco, anda­re in Cali­for­nia è un’ottima intui­zio­ne. Pur­ché si lasci libe­ra l’Italia di adot­ta­re poli­ti­che total­men­te diver­se da quel­le del suo gover­no (que­sto governo).

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