Pretendiamo chiarezza sulla nuova discarica di Ginestreto

A Ginestreto, nella valle dell’Uso, nell'appennino romagnolo, son già partiti i lavori per lo sbancamento per la G4, l’invaso che sembra dover accogliere dal 2020 al 2031 fino a 1,6 milioni di metri cubi di rifiuti speciali, posto a circa 800 metri da un’altra discarica ancora operativa, la G2, e a ridosso del rio Morsano, affluente dell’Uso, a circa 2 km dalla cima di Montebello e con ‘vista mare’ a solo 20 Km dalla Riviera Adriatica

A Gine­stre­to, nel­la val­le dell’Uso, nel­l’ap­pen­ni­no roma­gno­lo, son già par­ti­ti i lavo­ri per lo sban­ca­men­to per la G4, l’invaso che sem­bra dover acco­glie­re dal 2020 al 2031 fino a 1,6 milio­ni di metri cubi di rifiu­ti spe­cia­li, posto a cir­ca 800 metri da un’altra disca­ri­ca anco­ra ope­ra­ti­va, la G2, e a ridos­so del rio Mor­sa­no, affluen­te dell’Uso, a cir­ca 2 km dal­la cima di Mon­te­bel­lo e con ‘vista mare’ a solo 20 Km dal­la Rivie­ra Adria­ti­ca (qui un video inqua­dra la vicen­da e la zona).

Il tut­to sul­la base di una deli­be­ra del­la giun­ta regio­na­le dell’Emilia Roma­gna appro­va­ta il 5 dicem­bre 2016, un atto con incon­gruen­ze tal­men­te macro­sco­pi­che da tra­sfor­ma­re tut­ta l’operazione ammi­ni­stra­ti­va di appro­va­zio­ne del­la G4 in una sto­ria dai risvol­ti inve­ro­si­mi­li e scon­cer­tan­ti con pesan­ti rifles­si sul­la gestio­ne del ter­ri­to­rio e sul­la ‘non tute­la’ del­la salu­te dei suoi abitanti.

Un dato, tra gli altri, appa­re chia­ro anche ai pro­fa­ni. Una spro­por­zio­na­ta con­ces­sio­ne al pri­va­to che era già sta­ta denun­cia­ta in con­si­glio comu­na­le di Pog­gio Tor­ria­na dai con­si­glie­ri comu­na­li di Pos­si­bi­le, che l’a­ve­va­no riba­di­ta anche in com­mis­sio­ne. Si trat­ta dell’autorizzazione a con­fe­ri­re annual­men­te fino a 439.600 ton­nel­la­te di rifiu­ti spe­cia­li non peri­co­lo­si, pro­ve­nien­ti da tut­ta Ita­lia, con dero­ga a tri­pli­ca­re i limi­ti ammes­si per rifiu­ti tos­si­ci e can­ce­ro­ge­ni (tab 5 DM 27/9/10).

Chie­do pub­bli­ca­men­te che i diver­si sog­get­ti isti­tu­zio­na­li del­la Con­fe­ren­za di Ser­vi­zi sul­la pro­ce­du­ra di VIA for­ni­sca­no chia­ri­men­ti all’o­pi­nio­ne pub­bli­ca sul loro ope­ra­to.

E chie­do al Pre­si­den­te del­la Regio­ne Emi­lia-Roma­gna Bonac­ci­ni se è con­sa­pe­vo­le di ave­re appro­va­to un dimen­sio­na­men­to così sbal­la­to “per mero erro­re mate­ria­le” in una deli­be­ra di Giun­ta Regio­na­le appro­va­ta all’unanimità.

Se allo scem­pio ambien­ta­le già in atto si aggiun­go­no l’o­pa­ci­tà del­le pro­ce­du­re ed erro­ri mate­ria­li che susci­ta­no sospet­ti e pre­oc­cu­pa­zio­ni sul­la stes­sa legit­ti­mi­tà di tut­ta la pro­ce­du­ra auto­riz­za­to­ria, c’è di che esser­ne seria­men­te preoccupati.

Pre­sen­te­re­mo una nuo­va inter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re e, qua­lo­ra i sog­get­ti sopra richia­ma­ti doves­se­ro oppor­re un fie­ro silen­zio alla richie­sta di tra­spa­ren­za e pub­bli­ci­tà del­l’a­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va, valu­te­re­mo l’op­por­tu­ni­tà di un espo­sto in Pro­cu­ra per­ché sia fat­ta pie­na luce sul­la vicenda.

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