Il primo partito è quello degli ultimi

Il pri­mo par­ti­to, in Ita­lia, è quel­lo degli ulti­mi. Quel­lo degli oltre 12 milio­ni di ita­lia­ne e ita­lia­ni che, secon­do l’ultimo rap­por­to del Cen­sis, sono costret­ti a riman­da­re o a rinun­cia­re alle cure per­ché, sem­pli­ce­men­te, non se lo pos­so­no permettere.

La paro­la “uni­ver­sa­li­sti­co”, che dovreb­be esse­re il van­to del nostro Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le, suo­na vuo­ta e qua­si can­zo­na­to­ria, di fron­te a que­sti dati.

Non esi­ste ugua­glian­za pos­si­bi­le sen­za pari oppor­tu­ni­tà di acces­so alle cure, alle occa­sio­ni di benes­se­re e di buo­na qua­li­tà di vita, se non si ridu­ce il nume­ro di per­so­ne svan­tag­gia­te o costret­te a impo­ve­rir­si per cer­ca­re la salute.

Solo un Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le uni­ver­sa­li­sti­co può garan­ti­re il dirit­to alla salu­te di tut­ti, e quin­di l’interesse del­la comu­ni­tà.

Con Pos­si­bi­le stia­mo lavo­ran­do a un mani­fe­sto che ribal­ti le cosid­det­te poli­ti­che sani­ta­rie degli ulti­mi vent’anni.

Da trop­po tem­po il dirit­to alla salu­te, come e più di altri dirit­ti, è sta­to subor­di­na­to a un prin­ci­pio di soste­ni­bi­li­tà eco­no­mi­ca mio­pe e di cor­to respi­ro. Non si ha rigo­re se nel­la ricer­ca del­la mag­gio­re effi­cien­za si pena­liz­za l’efficacia, se non si sostie­ne il wel­fa­re con una fisca­li­tà pro­gres­si­va, se non si com­pren­de il valo­re di una visio­ne di lun­go ter­mi­ne, che deve por­ta­re pri­ma di tut­to a un ripen­sa­men­to com­ples­si­vo dell’allocazione del­le risor­se, non solo in cam­po stret­ta­men­te sanitario.

Il par­ti­to degli ulti­mi ha dirit­to a dirit­to a vede­re rispo­ste ai suoi biso­gni, a dirit­to a veder rap­pre­sen­ta­te le sue istan­ze.

Chi ci vuo­le dare una mano a rida­re signi­fi­ca­to alla paro­la “salu­te” nel nostro Pae­se, chi vuo­le par­te­ci­pa­re alla ste­su­ra del nostro mani­fe­sto, scri­va a italia@possibile.com

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Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.