[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ci sono commenti e commentatori estremamente sagaci del simbolo di «Liberi E Uguali» che Pietro Grasso ha presentato ieri sera in diretta Tv. Il commentatore più sagace è quello che sostiene che Grasso abbia detto che le foglioline rappresentano le donne, e che quindi le donne sono foglioline. Il commentatore è sagace ma evidentemente anche in malafede.
Grasso: «C’è un liberi/libere, perché noi abbiamo come elemento fondante la parità di genere».
Fazio: «Cioè, le foglioline… ?».
Grasso: «Ci sono delle foglioline accanto alla I che danno l’idea dell’ambiente per le foglie, e questa E che dà la possibilità di individuare le donne come elemento fondante della nostra formazione politica. Del resto le madri, sorelle, compagne, lavoratrici sono veramente coloro che possono aiutarci a cambiare questo paese».
E’ tutto qui, lo si può ascoltare miliardi di volte, e scoprire che le «foglioline» (introdotte nel discorso da Fazio) sono un richiamo all’ambiente, mentre la «E» è un richiamo alla questione maschile. Sono argomenti per i quali ci battiamo da tempo, spesso soli, e che ora entrano in un simbolo che troverete sulla scheda elettorale. Vi ricordate delle trivelle? Ecco, noi stavamo dalla parte di chi non le voleva. E vi ricordate dello Sblocca Italia? Ecco, noi eravamo contrari. E la tampon tax, ve la ricordate? Che ridere, eh, la tampon tax. Faceva tanto ridere, tra l’altro, proprio a Che tempo che fa, su invettiva di una sagacissima commentatrice.
Siamo una comunità politica che prova a rendere popolari questioni che ancora non lo sono, ma dovrebbero esserlo. Costa moltissima fatica, perché ovviamente sarebbe molto più semplice occuparsi delle solite polemiche quotidiane, ma è una cosa in cui crediamo e tanto basta. Oggi tantissimi commentatori distorcono strumentalmente le parole di Grasso proprio per rinfacciarci battaglie che da sempre sono nostre: siamo davvero contenti che anche i commentatori sagaci si stiano appassionando come noi.
I più sagaci di tutti sostengono che il simbolo di «Liberi E Uguali», e in particolare la «E», richiamerebbe alla mente il simbolo di Emergency. Come se fosse un problema condividere il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani e come se Emergency fosse un problema. Ed evidentemente per qualcuno lo è, un problema, dopo aver passato un’intera estate a criminalizzare le Ong e a preferire che le persone vengano torturate piuttosto che accolte.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]