Lo stivale oramai ha pochi segreti per Pippo Civati, ma il tour continua e non sembra avere soste. È l’ora del tacco, è l’ora della bella Puglia, stupendo e slanciato ponte sul Mediterraneo, regione dalle contraddizioni forti come l’olio pugliese e dalle bellezze secolari come gli ulivi possenti. 24 novembre. Si parte da Brindisi, presso il Circolo del Partito Democratico. Qui ad aspettare Civati ci sono l’on. Mineo, l’ass. pugliese Gentile e il coordinatore di “Brindisi per Civati” Gigi Rizzi. “Quando si sta in Parlamento sembra di stare su un’astronave, abbiamo un linguaggio un po’ marziano, parliamo in politichese, e fuori crescono rabbia e indignazione”. Quella stessa indignazione che aumenta di giorno in giorno le fila dei movimenti populisti, vero pericolo per l’Italia e per l’Europa tutta”. E allora Civati propone un PD alternativo, che riavvicini un terzo di quell’elettorato scomparso nelle ultime politiche. È chiaro nelle alleanze: “Facciamo un partito insieme a Sel. Lo dico in Puglia, in Alto Adige, nella bassa mantovana”.
Non c’è più tempo. Il Salento aspetta Civati nella sua perla barocca: Lecce. Anche qui compagni di viaggio la Gentile e Mineo, a cui si è aggiunto il padrone di casa Diego Dantes, di Lecce per Civati. Ad attendere l’onorevole di Monza una sala Congressi gremita. Parla dei 101 Civati. Non può non parlarne chi sogna un Pd che vada da Prodi a Rodotà. “Continuo a chiedere chi sono i 101 e mi rispondono — hai rotto i c…. Civati — ma non sanno che io continuerò fino alla morte”. Si perché quello è il punto più basso della storia del Partito Democratico e Civati è l’unico candidato alla segreteria che ne parla. “Pur di capire chi sono i 101, se faccio il Segretario ordino una perizia calligrafica”. Civati non risparmia poi critiche alle larghe intese: “Sono scettico sulle larghe intese. E’ l’impianto che non funziona. Hai due Pdl invece che uno, non sappiamo con chi stai parlando, vedi Berlusconi, vedi Formigoni, c’è Alfano che ha fatto le leggi ad personam. Abbiamo un gruppo dirigente fortissimo, e stiamo lì a preoccuparci di Alfano e Berlusconi”. E aggiunge: “I pochissimi parlamentari che stanno con me sono fantastici. Ci sono i giovani sindaci eletti con le primarie”. Lascia Lecce con una promessa Civati: “Se vinco e se faccio un bel risultato continuo a riconoscere le persone per bene e intelligenti, anche se non hanno votato per me. Se uno ha votato Cuperlo ed è un genio, rimane un genio”.
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25 novembre. Civati incontra la tanto discussa quanto fascinosa città di Taranto. Intorno alle 12 interviene in una conferenza stampa con la consigliere Regionale Anna Rita Lemma. Non si può non parlare dei problemi di Taranto quando si corre per la Segreteria del più grande partito italiano. Una vicenda triste che ha inquinato non solo un territorio ma anche il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Civati non ha dubbi: “L’ambiente deve essere in testa ai nostri programmi. Se un ventenne viene a parlarci di consumo di suolo non dobbiamo mandarlo via, dobbiamo accoglierlo”. Si perché la sfida di Civati è proprio questa: far diventare popolari le cose che popolari non sono, proprio come l’ambiente. Non risparmia critiche agli altri candidati: “Sono a Taranto e invito anche Cuperlo e Renzi a fare tappa qui, perchè non ci sono primarie senza Taranto. Dopo l’8 dicembre convochero’ proprio qui la prima segreteria nazionale. Il Pd non deve avere paura di contestazioni, deve essere dove ci sono i problemi reali di questo Paese”. E’ qui che deve ritornare il PD, qui dove il filo che lega eletti ed elettori si è spezzato.
Dopo Taranto è la volta di Bari. Al Multisala Galleria ad attendere Civati ci sono la giovanissima Valentina Tafuni dei GD e Patrizia Calefato. “Io sono di sinistra, mi dispiace per gli altri, e penso che lo sia il Paese che vuole più uguaglianza, più rispetto della legge” esordisce Civati. Ha in mente una sinistra di Governo e ribadisce la “proposta di matrimonio” a SEL: “E’ inutile avere due sinistre”. Nonostante l’ostilità dei mass media, il candidato lombardo alla segreteria è fiducioso: “Ci sono due grandi corazzate come quelle di Cuperlo e di Renzi. Renzi è meno libero dell’anno scorso perche’ ci sono tanti con lui che appesantiscono il carro. Non riesco a capire chi propaganda la rottamazione ma poi raccoglie auto d’epoca, come Nicola Latorre e Michele Mazzarano. Loro due sono sulla carta molto più forti, ma vinceranno i terzi”. Parla molto di Puglia Civati, terra che sembra conoscere dettagliatamente: “Merito dell’amico Antonio Decaro, al quale voglio bene e che continuo a voler vedere sindaco di Bari, nonostante sia un trimone che vota per Renzi”. Parla anche di attualità politica: «Fitto è scatenato, dice che manifesterà da solo contro la decadenza di Berlusconi. Mi sa che resta in piazza fino a Natale». E riguardo al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano esclama: «Se facciamo un partito da Bari, quelli che siamo questa sera, prendiamo più voti di Alfano. Prendiamo il 3 per cento. Ah, naturalmente recuperiamo Decaro. Diciamo allora che arriviamo al 4 per cento». Proposte concrete e vivacità, Bari ringrazia e muove passi veloci verso il Partito delle Possibilità, il partito che Civati racconta da mesi in tutta Italia.
E’ tempo di andare. Prima della chiusura prevista a Cerignola, breve sosta a Molfetta dove ad aspettare Civati ci sono il sindaco Paola Natalicchio e un folto gruppo del PD locale, convintamente “civatiano”. “Abbiamo imparato in questi mesi che bisogna avere il coraggio di schierarsi per cambiare davvero” sottolinea con forza la Natalicchio. “Ecco perchè da stasera mi unisco con convinzione al folto gruppo civatiano”. Un sostegno importante quello del sindaco, la cui figura rappresenta quel rinnovamento vero e di sinistra che Civati vuole interpretare in questa corsa verso la Segreteria.
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Dopo questa piacevole sosta, di corsa verso Cerignola presso il Laboratorio Urbano ExOpera. Accoglienza trionfale per Civati, dopo l’ottimo risultato ottenuto in questa zona nella prima fase congressuale. Lancia messaggi di speranza Civati: “La nostra sarà un’incredibile rimonta. Stiamo recuperando passo dopo passo, ed è in atto un vero e proprio ReCuperlo”. In testa Civati ha un PD bellissimo, aperto, con Prodi e Rodotà come confini. Inoltre in questi giorni la candidatura di Civati ha incassato anche l’appoggio di una personalità fondamentale per la sinistra italiana: “Barca ha dichiarato di aver votato per noi nella prima fase e che voterà per noi anche nelle primarie aperte. E’ una grande soddisfazione per me e per noi”. Si perchè la parola Noi ha un posto importante nel vocabolario di Giuseppe Civati. Così tanto da aver deformato il proprio nome in questa campagna elettorale facendolo diventare “Civoti”: “Ecco il Civoti rappresenta proprio questo, un progetto collettivo che esprime il meglio di questo Paese”.
Come si dice “il tacco slancia”. Ecco la Puglia ha slanciato questo lunghissimo tour di Giuseppe Civati, lanciandolo in piena forma verso gli ultimi giorni di questa campagna elettorale.