“Dicevano ‘Le riforme si fermeranno, il Governo non ha i numeri’. Visto com’è andata?”, e poi i soliti e ormai noiosi “Questa è la #voltabuona”, “#italiariparte”, eccetera, eccetera, eccetera. Così Matteo Renzi, con l’usuale tweet, metodo idoneo e sufficiente a contenere tanta abbondanza di opinioni e concetti. In fondo, il messaggio è chiaro: chi ha i numeri, ha ragione. Punto. E fanno tenerezza gli appelli al non rassegnarsi a essere solo questo e ritornare a sentirsi comunità da parte di passati sconfitti e probabili futuri sfidanti del segretario del Pd al ruolo guida di quel partito.
Davvero, è difficile trattenere la sensazione di amarcord, e il cinismo che sovente ne deriva, leggendo quelle parole di Gianni Cuperlo o Enrico Rossi, o di altri che s’ostinano a volere vantare “da dentro” una diversità di pensiero che è difficile scorgere negli atti. Ancora di più lo è fingere che la democrazia non sia latentemente affetta da una sorta di sindrome autoimmunitaria, come la leggeva Jacques Derrida, che spinge la maggioranza-decisore ad alienare volontariamente, e a con pronunciamento maggioritario, il proprio ruolo decidente e la propria funzione partecipante. In sintesi: se i più decidono che a governarli bastano i pochi, come impedire che il sistema diventi oligarchico ed escludente? E ancora, come porre argine al fatto che quei pochi impongano il loro volere, se sono i più, democraticamente, a consentirglielo? Come evitare che i molti diano le mani e la forza che servono al potere per soggiogarli, sancendo col voto la propria “servitù volontaria”, per dirla con Étienne de La Boétie?
Oggi, il presidente del Consiglio e capo del Pd impone la sua visione perché il Parlamento gliel’approva. Che le Camere non rappresentino la maggioranza reale del Paese è argomento ozioso, dato che in questo non s’oppone nulla di tanto consistente da portare quelle ad altri e diversi consigli. Domani, saranno altri a fare altrettanto, e magari proprio sfruttando i meccanismi di realizzazione del potere che qui e ora si stanno disegnando. E tutto ciò che accadrà, sarà pienamente legittimato da quello che sarà accaduto, al di là e oltre il valore e la qualità delle idee che a questo saranno sottese.
Dopotutto, l’importante è che i numeri ci siano, no?