La notizia viene dal Nepal ma riguarda il Qatar, da Kathmandu i corrispondenti de ‘The Guardian’ rivelano dei numeri terrificanti: sono (almeno) 6750 gli operai morti da quando i Mondiali del 2022 sono stati assegnati al piccolo Paese del Golfo. Manodopera a basso costo proveniente appunto dal Nepal, India, Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh che ha edificato dal 2010 ad oggi aeroporti, autostrade, metropolitane, grattacieli, stadi dove veder giocare Neymar, Mbappè & soci e le aree refrigerate per il pubblico.
Le cifre ufficiali parlano di 37 morti più altri 34 non correlati direttamente al lavoro, le ambasciate dei loro paesi però dicono altro, il conto delle vittime è certificato dalle richieste che le famiglie fanno per rimpatriare la salma dei loro cari. Molto spesso attendono mesi, alcune volte perdendo la speranza ne dispongono la cremazione in Qatar per accorciare i tempi. I numeri però sono anche questi parziali, non includono i lavoratori africani (soprattutto dal Kenya) o filippini che rappresentano un’altra grossa fetta della manodopera a buon mercato che ha consentito di cambiare volto al Qatar. Sono 150 i miliardi di dollari spesi per ridisegnare il Paese e prepararlo al più grande avvenimento della sua storia. A pagare il prezzo più alto gli operai, sottopagati, costretti a vivere in baracche, privati dei loro passaporti dai datori di lavoro, a morire senza alcuna tutela per permettere al giocattolo di brillare di più. Gli incidenti, gli abusi che sono stati costretti a subire però erano già noti al governo mondiale del calcio, la Fifa, che aveva premesso di non avere la bacchetta magica per risolvere il problema degli incidenti sul lavoro. Già dal momento dell’assegnazione nel 2010 su questi Mondiali si erano allungate lunghe ombre di corruzione, potranno continuare a dire che le misure di sicurezza e salute nei cantieri del Mondiale sono molto stringenti e che ”la frequenza degli incidenti nei siti della prossima Coppa del Mondo è stata più bassa che nei principali progetti edilizi nel resto del mondo”? Lo dimostrino con dati validati, oppure ci raccontino cosa sta realmente succedendo aprendo un’inchiesta.