QUADERNI

Quel­lo che lascia più inter­det­ti del­l’in­ter­vi­sta di Val­di­ta­ra è il sapo­re nostal­gi­co e ita­lo-cen­tri­co di tut­to il discor­so, il pou­le tut­to al maschi­le a capo del­la com­mis­sio­ne, l’assenza di stu­den­tes­se e stu­den­ti al tavo­lo del­le deci­sio­ni sul futu­ro del­la loro istruzione. 
Ci unia­mo alla spe­ran­za che que­sto momen­to por­ti sol­lie­vo al popo­lo pale­sti­ne­se. Que­sto accor­do evi­den­zia ulte­rior­men­te la neces­si­tà di sman­tel­la­re il siste­ma di oppres­sio­ne e occu­pa­zio­ne che Israe­le impo­ne al popo­lo pale­sti­ne­se da decen­ni. Solo con la fine di que­sto siste­ma si potrà spe­ra­re in una pace giusta. 
Si è acce­so un faro nel­le Mar­che per il dirit­to all’interruzione volon­ta­ria di gra­vi­dan­za. Nien­te che abbia a che vede­re con il mare: il faro è ad Asco­li Pice­no e pun­ta drit­to ver­so l’intera regio­ne, anco­ra al buio per quan­to riguar­da la pos­si­bi­li­tà del­le per­so­ne che inten­do­no inter­rom­pe­re una gra­vi­dan­za di veder­si rico­no­sciu­to que­sto diritto. 
Il ddl sicu­rez­za ovvia­men­te non c’entra nien­te con la sicu­rez­za, que­sto dovreb­be capi­re anche chi ha la fis­sa del­la sicu­rez­za e si fa pren­de­re dal­la pro­pa­gan­da del gover­no, è tut­to teso a garan­ti­re che non si distur­bi il mano­vra­to­re, a can­cel­la­re stru­men­ti di pro­te­sta e di lot­ta. Stru­men­ti che, non dimen­ti­chia­mo­lo, sono garan­ti­ti dal­la nostra costi­tu­zio­ne antifascista. 
Il feno­me­no del­le abi­ta­zio­ni sfit­te diven­ta più rile­van­te e cri­ti­co soprat­tut­to nel­le gran­di cit­tà, dove si con­cen­tra­no un mag­gior nume­ro di indi­gen­ti, ma dove la bol­la degli affit­ti bre­vi distor­ce e pie­ga il sod­di­sfa­ci­men­to dei biso­gni fon­da­men­ta­li alle mere logi­che del libe­ro mer­ca­to. Il Giu­bi­leo a Roma ne è un esem­pio eclatante. 
Esse­re il pri­mo par­ti­to in Ita­lia a intro­dur­re il tes­se­ra­men­to alias rap­pre­sen­ta un risul­ta­to di cui sia­mo orgo­glio­si, ma anche una respon­sa­bi­li­tà. Non ci fer­mia­mo qui: con­ti­nue­re­mo a lavo­ra­re per ren­de­re l’Italia un pae­se in cui nes­su­na per­so­na  si sen­ta in peri­co­lo, esclu­sa o invi­si­bi­liz­za­ta. Pos­si­bi­le invi­ta tut­te le per­so­ne che con­di­vi­do­no i valo­ri di giu­sti­zia socia­le, eco­lo­gia, pace e dirit­ti uma­ni ad unir­si par­ti­to e a tes­se­rar­si. Per infor­ma­zio­ni e det­ta­gli sul tes­se­ra­men­to, inclu­sa la moda­li­tà alias, è pos­si­bi­le visi­ta­re il sito uffi­cia­le a que­sto link: www.possibile.com/tessera/
Vale la pena ricor­da­re a Fra­tel­li d’I­ta­lia che le tra­ge­die a cui fa rife­ri­men­to non sono frut­to di fata­li­tà ma sono la con­se­guen­za del fat­to che i cana­li lega­li per rag­giun­ge­re il nostro pae­se sono sem­pre più ridot­ti per via di leg­gi sem­pre più restrit­ti­ve e che l’attività del­le ONG per sal­va­re chi ten­ta di rag­giun­ge­re le nostre coste con mez­zi di for­tu­na, dopo esse­re sfug­gi­ti alle guar­die tuni­si­ne o a quel­le libi­che forag­gia­te dal nostro pae­se, vie­ne osteg­gia­ta in tut­ti i modi. 
Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rin­no­va­bi­li. Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo. 
La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tace­re. Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta. 
Dal bas­so dob­bia­mo con­vin­ce­re i gover­ni a ripen­sa­re alla pro­pria stra­te­gia. Noi chie­dia­mo che si aumen­ti­no i sol­di per la sani­tà, per l’istruzione, per la ricer­ca, per la cul­tu­ra e per i sala­ri. Non per le armi.” Se i ver­ti­ci non sono ade­gua­ti, ser­ve che la base glie­lo fac­cia pre­sen­te. È com­pi­to di tut­te e tut­ti noi: con­ti­nuia­mo così. 
Edi­fi­ca­re un nuo­vo ospe­da­le dove e come pre­ve­de l’attuale ammi­ni­stra­zio­ne regio­na­le signi­fi­ca deva­sta­re la col­li­na del Mon­te Cro­ce, signi­fi­ca costrui­re sopra una fal­da acqui­fe­ra che non potrà esse­re dav­ve­ro pro­tet­ta, signi­fi­ca distrug­ge­re una del­le poche aree di pre­gio rima­ste e sog­get­te a tute­la ambien­ta­le. E allo­ra all’am­mi­ni­stra­zio­ne di Desen­za­no chie­dia­mo se, in nome di meri inte­res­si poli­ti­ci di par­te, sia dav­ve­ro dispo­sta ad asse­con­da­re que­sto progetto. 
Se Tra­sno­va è il mit­ten­te del­le let­te­re di licen­zia­men­to alle lavo­ra­tri­ci e ai lavo­ra­to­ri di Pomi­glia­no D’Ar­co, il man­dan­te è Stel­lan­tis con le scel­te e le poli­ti­che attua­te negli ulti­mi anni. Anche per­ché non c’è scu­sa (che sia la neces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca o il calo del­le ven­di­te) che ten­ga di fron­te a deci­ne di miliar­di di uti­li dal­la fon­da­zio­ne di Stel­lan­tis, di cui alme­no tre per il grup­po Exor, cioè la fami­glia Elkann-Agnelli.