QUADERNI

Dove non si vota per le ammi­ni­stra­ti­ve, sono sta­te mon­ta­te le plan­ce per la comu­ni­ca­zio­ne sui refe­ren­dum ammes­si dal­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le, ma sono vuo­te. Si riem­pi­ran­no, for­se, par­zial­men­te con mani­fe­sti del­la Lega, uni­co sog­get­to che spin­ge sul tema, ma resta in atte­sa per­ché se venis­se appro­va­ta la “Rifor­ma Car­ta­bia” la con­sul­ta­zio­ne non si ter­reb­be, poi­ché le nor­me ogget­to di que­si­to ver­reb­be­ro modificate. 
Il 17 mag­gio con­ti­nua ad esse­re per noi una testi­mo­nian­za di lot­ta, di corag­gio e di visi­bi­li­tà. Per­ché la nostra esi­sten­za, il nostro non nascon­der­ci più, i nostri Pri­de — coi qua­li que­sta esta­te tor­ne­re­mo a riem­pi­re le cit­tà di tut­ta Ita­lia — sono la più gran­de rivo­lu­zio­ne di que­sto tempo. 
Quin­di, si ripe­te, tut­te le per­so­ne che scap­pa­no da una guer­ra o dal­le per­se­cu­zio­ni o dal­la mor­te cer­ta per altre ragio­ni, devo­no esse­re accol­te, però è leci­to por­si una doman­da, guar­dan­do il qua­dro gene­ra­le. Sono dav­ve­ro tut­ti ugua­li? Stia­mo, come “occi­den­te” in gene­ra­le, trat­tan­do tut­te e tut­ti nel­lo stes­so modo? Sem­bra di no. 
E allo­ra for­se è il caso di far­si la stes­sa doman­da che si è fat­to l’at­tua­le pre­si­den­te del Par­co Loren­zo Bani: “ Ma se que­ste sono le idee dei nostri poli­ti­ci per­ché han­no mes­so la tute­la del­l’am­bien­te in Costituzione?” 
L’u­ni­ca guer­ra da fare è quel­la al riscal­da­men­to glo­ba­le, la miti­ga­zio­ne dei cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci è la gran­de sfi­da di que­sto seco­lo. Potre­mo vin­cer­la sol­tan­to evi­tan­do le distra­zio­ni, svi­lup­pan­do cul­tu­ra ambien­ta­le e agen­do in modo con­sa­pe­vo­le e respon­sa­bi­le su lar­ghis­si­ma scala. 
Il Par­la­men­to euro­peo ha adot­ta­to la pro­pria posi­zio­ne sul­la pro­po­sta di diret­ti­va che mira a raf­for­za­re l’applicazione del prin­ci­pio del­la pari­tà retri­bu­ti­va di gene­re attra­ver­so la tra­spa­ren­za del­le retribuzioni. 
In base a spe­ci­fi­che linee gui­da appro­va­te nel 2015, i tiro­ci­ni fina­liz­za­ti all’inclusione socia­le pos­so­no esse­re atti­va­ti sola­men­te ver­so per­so­ne pre­se in cari­co dal ser­vi­zio socia­le pro­fes­sio­na­le e/o dai ser­vi­zi sani­ta­ri com­pe­ten­ti.  Posto che ad oggi solo il 3% del­le atti­va­zio­ni riguar­da sog­get­ti con dif­fi­col­tà di inclu­sio­ne socia­le, vi è quin­di chi ha rav­vi­sa­to die­tro que­sto giro di vite una vera e pro­pria abo­li­zio­ne del tiro­ci­nio extra-curriculare.