QUADERNI

Esi­sto­no momen­ti sto­ri­ci dove i Sapiens han­no impa­ra­to a leg­ge­re in manie­ra accor­ta il veri­fi­car­si di deter­mi­na­ti avve­ni­men­ti, pur­trop­po que­sto non è uno di quei momen­ti. Si met­ta il cli­ma e la lot­ta al cam­bia­men­to cli­ma­ti­co in cima alla lista del­le prio­ri­tà. Dob­bia­mo pren­de­re del­le deci­sio­ni, ora, pri­ma che sia trop­po tardi. 
È un erro­re col­lo­ca­re la gasie­ra in por­to, mor­ti­fi­can­do anni di poli­ti­che eco­no­mi­che che guar­da­no altro­ve, con lun­gi­mi­ran­za. È un erro­re pen­sa­re che il vole­re del­la Nazio­ne non sia il vole­re dei suoi cit­ta­di­ni, di colo­ro che subi­ran­no le diret­te con­se­guen­za di que­ste decisioni. 
I pri­mi risul­ta­ti del­la rifor­ma del lavo­ro intro­dot­ta dal Real Decre­to-ley 32/2021 fan­no spe­ra­re in un pas­so avan­ti ver­so il supe­ra­men­to del­la radi­ca­ta pre­ca­rie­tà lavo­ra­ti­va del­la Spa­gna. A pochi mesi dall’approvazione del decre­to, si sono veri­fi­ca­ti infat­ti otti­mi risul­ta­ti in ter­mi­ni di cre­sci­ta del­le assun­zio­ni con con­trat­to a tem­po inde­ter­mi­na­to, che sono pas­sa­te dall’essere il 10% del tota­le (dicem­bre 2021) al 48% in apri­le. Que­sti sono indub­bia­men­te dati posi­ti­vi che però van­no valu­ta­ti atten­ta­men­te, sen­za lasciar­si anda­re ad ecces­si­vi entusiasmi. 
Se aves­si­mo legi­sla­to­ri degni di que­sto nome, che non fos­se­ro ostag­gio di scel­te poli­ti­che inte­res­sa­te ma pro­du­ces­se­ro nor­me nell’interesse dei cit­ta­di­ni, avrem­mo anche mol­ti meno pro­ble­mi. Se c’è una pos­si­bi­li­tà di miglio­ra­re la giu­sti­zia, la stra­da è solo e uni­ca­men­te quel­la di sce­glie­re meglio i parlamentari. 
Dove non si vota per le ammi­ni­stra­ti­ve, sono sta­te mon­ta­te le plan­ce per la comu­ni­ca­zio­ne sui refe­ren­dum ammes­si dal­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le, ma sono vuo­te. Si riem­pi­ran­no, for­se, par­zial­men­te con mani­fe­sti del­la Lega, uni­co sog­get­to che spin­ge sul tema, ma resta in atte­sa per­ché se venis­se appro­va­ta la “Rifor­ma Car­ta­bia” la con­sul­ta­zio­ne non si ter­reb­be, poi­ché le nor­me ogget­to di que­si­to ver­reb­be­ro modificate. 
Il 17 mag­gio con­ti­nua ad esse­re per noi una testi­mo­nian­za di lot­ta, di corag­gio e di visi­bi­li­tà. Per­ché la nostra esi­sten­za, il nostro non nascon­der­ci più, i nostri Pri­de — coi qua­li que­sta esta­te tor­ne­re­mo a riem­pi­re le cit­tà di tut­ta Ita­lia — sono la più gran­de rivo­lu­zio­ne di que­sto tempo.