QUADERNI

Noi non barat­tia­mo la nostra coe­ren­za con un tito­lo di gior­na­le in più, non fac­cia­mo pro­mes­se per man­te­ne­re noi stes­si, non rinun­cia­mo alla nostra feli­ci­tà che vie­ne esclu­si­va­men­te dal­la pos­si­bi­li­tà di poter dare al nostro Pae­se l’opportunità di cam­bia­re veramente. 
Affer­ma­re che gli stra­nie­ri loro mal­gra­do irre­go­la­ri che vivo­no e lavo­ra­no oggi nel nostro pae­se «per man­gia­re devo­no delin­que­re» è una macro­sco­pi­ca fal­si­tà, per­ché le badan­ti che accu­di­sco­no i nostri anzia­ni o i lavo­ra­to­ri agri­co­li stra­nie­ri (sfrut­ta­ti da capo­ra­li ita­lia­nis­si­mi) non sono affat­to criminali 
Una deci­sio­ne che farà final­men­te chia­rez­za sul­la ille­git­ti­mi­tà del­le espul­sio­ni e sui rim­pa­tri ver­so il Sudan, ope­ra­te per effet­to dell’accordo di coo­pe­ra­zio­ne fir­ma­to dal capo del­la Poli­zia Gabriel­li con le auto­ri­tà sudanesi