QUADERNI

Quin­di, si ripe­te, tut­te le per­so­ne che scap­pa­no da una guer­ra o dal­le per­se­cu­zio­ni o dal­la mor­te cer­ta per altre ragio­ni, devo­no esse­re accol­te, però è leci­to por­si una doman­da, guar­dan­do il qua­dro gene­ra­le. Sono dav­ve­ro tut­ti ugua­li? Stia­mo, come “occi­den­te” in gene­ra­le, trat­tan­do tut­te e tut­ti nel­lo stes­so modo? Sem­bra di no. 
E allo­ra for­se è il caso di far­si la stes­sa doman­da che si è fat­to l’at­tua­le pre­si­den­te del Par­co Loren­zo Bani: “ Ma se que­ste sono le idee dei nostri poli­ti­ci per­ché han­no mes­so la tute­la del­l’am­bien­te in Costituzione?” 
L’u­ni­ca guer­ra da fare è quel­la al riscal­da­men­to glo­ba­le, la miti­ga­zio­ne dei cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci è la gran­de sfi­da di que­sto seco­lo. Potre­mo vin­cer­la sol­tan­to evi­tan­do le distra­zio­ni, svi­lup­pan­do cul­tu­ra ambien­ta­le e agen­do in modo con­sa­pe­vo­le e respon­sa­bi­le su lar­ghis­si­ma scala. 
Il Par­la­men­to euro­peo ha adot­ta­to la pro­pria posi­zio­ne sul­la pro­po­sta di diret­ti­va che mira a raf­for­za­re l’applicazione del prin­ci­pio del­la pari­tà retri­bu­ti­va di gene­re attra­ver­so la tra­spa­ren­za del­le retribuzioni. 
In base a spe­ci­fi­che linee gui­da appro­va­te nel 2015, i tiro­ci­ni fina­liz­za­ti all’inclusione socia­le pos­so­no esse­re atti­va­ti sola­men­te ver­so per­so­ne pre­se in cari­co dal ser­vi­zio socia­le pro­fes­sio­na­le e/o dai ser­vi­zi sani­ta­ri com­pe­ten­ti.  Posto che ad oggi solo il 3% del­le atti­va­zio­ni riguar­da sog­get­ti con dif­fi­col­tà di inclu­sio­ne socia­le, vi è quin­di chi ha rav­vi­sa­to die­tro que­sto giro di vite una vera e pro­pria abo­li­zio­ne del tiro­ci­nio extra-curriculare. 
Il son­dag­gio dell’Eurobarometro, pub­bli­ca­to dal Par­la­men­to euro­peo in vista del­la Gior­na­ta inter­na­zio­na­le dei dirit­ti del­la don­na dell’8 mar­zo, mostra l’im­pat­to signi­fi­ca­ti­vo del­la pan­de­mia sia a livel­lo sia per­so­na­le che pro­fes­sio­na­le, che di salu­te men­ta­le. I dati rile­va­no anche un for­te aumen­to dei livel­li di vio­len­za con­tro le donne. 
L’8 mar­zo per noi non sono fio­ri, cioc­co­la­ti­ni o invi­ti a cena. L’8 mar­zo per noi dura tut­to l’anno e signi­fi­ca anco­ra lot­ta. È il sim­bo­lo del nostro Fem­mi­ni­smo Intersezionale. 
Se voglia­mo esse­re ade­ren­ti in modo sostan­zia­le alla Car­ta e soprat­tut­to ai suoi prin­ci­pi, che val­go­no più del­le pro­ce­du­re e del­le affer­ma­zio­ni di pote­re, la solu­zio­ne è l’interposizione di una for­za di pace, neu­tra­le, anche sen­za egi­da ONU, che fac­cia fini­re i com­bat­ti­men­ti, garan­ti­sca un ces­sa­te il fuo­co, e che poi ritor­ni a casa con le pro­prie armi dopo che il dia­lo­go e la diplo­ma­zia abbia­no tro­va­to una solu­zio­ne ai pro­ble­mi, che ci sono, ma che tut­ti stan­no bran­den­do in modo stru­men­ta­le per la pro­pria mise­ra propaganda. 
La prio­ri­tà del gover­no è al momen­to quel­la di ridur­re i tra­sfe­ri­men­ti di dena­ro ver­so la Rus­sia per non finan­zia­re ulte­rior­men­te la guer­ra di inva­sio­ne ver­so l’Ucraina e per­tan­to ridur­re l’import di gas dal­la Rus­sia è una scel­ta neces­sa­ria. Ma qua­li sono i rischi? 
Se voles­si­mo riu­sci­re a guar­da­re al di là del nostro ombe­li­co, riu­sci­rem­mo anche a vede­re in modo chia­ro che la solu­zio­ne per garan­ti­re una pace dura­tu­ra in Euro­pa e nel mon­do, che assi­cu­ri il pri­ma­to del dirit­to sul­la for­za, è il fede­ra­li­smo mon­dia­le. Ma la pace nel mon­do, così come il mez­zo per arri­var­ci, il fede­ra­li­smo mon­dia­le, sono anco­ra pur­trop­po per­ce­pi­ti come uto­pie. Intan­to, lascia­mo pure gli atti­vi­sti sgo­lar­si e par­la­re al vento…