QUADERNI

La Sici­lia non è pro­prio il tem­pio del pro­gres­si­smo e quel 6%, in una regio­ne così dif­fi­ci­le e in un con­te­sto così defi­ni­to, fuo­ri dal­la coa­li­zio­ne, è un pri­mo pas­so da cui partire. 
A que­ste eroi­ne, a Asia, a Miria­na e a tut­te le ragaz­ze che sono sul pun­to di supe­ra­re la pau­ra e le feri­te che por­ta­no con sé, noi espri­mia­mo la nostra sti­ma e vici­nan­za. Stan­no por­tan­do avan­ti per tut­ti noi una bat­ta­glia dolo­ro­sa e dif­fi­ci­le, in cui c’è tan­to per­de­re, in cam­bio di una socie­tà in cui chi abu­sa del­la pro­pria posi­zio­ne non si sen­ta più al sicu­ro, non tro­vi più ripa­ro die­tro silen­zi e com­pli­ci­tà. Noi sia­mo al loro fianco. 
Con il voto di dome­ni­ca — con­clu­de Civa­ti — fini­sce la tra­iet­to­ria poli­ti­ca di Ren­zi: il pun­to è far ini­zia­re una nuo­va sto­ria. I sici­lia­ni han­no la pos­si­bi­li­tà di soste­ne­re la sini­stra. Per­ché anche a livel­lo nazio­na­le biso­gne­rà fare come Fava in Sici­lia: un uni­co soggetto 
Pare che dovre­mo atten­de­re anco­ra mol­to tem­po pri­ma di poter cono­sce­re la veri­tà sul­la mor­te di Giu­lio Rege­ni, il cui cor­po è sta­to ritro­va­to ormai ven­tu­no mesi fa. 
Dal­la rela­zio­ne del­la Cor­te dei Con­ti sul Ren­di­con­to gene­ra­le del­lo Sta­to appro­va­to dal Sena­to e del dise­gno di leg­ge di asse­sta­men­to di bilan­cio 2017, emer­ge con chia­rez­za la mala gestio­ne del­le risor­se pub­bli­che per la Scuo­la rispet­to allo scor­so anno scolastico. 
750 lavo­ra­to­ri del­la FCA di Pie­di­mon­te San Ger­ma­no vedo­no in que­ste ore sca­de­re il pro­prio con­trat­to a tem­po deter­mi­na­to. Il livel­lo di incer­tez­za è tale che que­sti lavo­ra­to­ri, in que­sti minu­ti, non san­no anco­ra come dovran­no com­por­tar­si doma­ni mattina 
Una costru­zio­ne lascia­ta a metà. Un’autostrada che ter­mi­na nel vuo­to. Que­sto ricor­da l’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro (INL). Un altro sim­bo­lo dell’italico con­tor­sio­ni­smo burocratico. 
Fac­cia­mo­ci tut­ti una cor­te­sia: non votia­mo mai più (mai più!) par­ti­ti che non for­ni­sca­no seris­si­me garan­zie e pos­seg­ga seris­si­me com­pe­ten­ze per met­te­re al cen­tro del­l’a­gen­da poli­ti­ca tut­to que­sto. Il voto uti­le è quel­lo che sal­va la vita. La nostra e di quel­li che verranno. 
Il segna­le da Stra­sbur­go è arri­va­to for­te e chia­ro, si chie­de all’Italia di adot­ta­re uno sche­ma di red­di­to mini­mo ade­gua­to, così come noi di Pos­si­bi­le chie­dia­mo da sem­pre, e pro­po­nia­mo anche nel nostro Mani­fe­sto. La bat­ta­glia con­ti­nua, sapen­do di non esse­re soli, in Europa.