QUADERNI

Se un model­lo di auto­mo­bi­le lun­go 5 metri deve esse­re sosti­tui­to con uno lun­go 4 metri e mez­zo, solo il più sprov­ve­du­to degli inge­gne­ri potreb­be pro­por­re di sega­re l’ul­ti­mo mez­zo metro dell’auto 
Gli sgom­be­ri in simul­ta­nea di Làbas e Crash con­fer­ma­no una pre­oc­cu­pan­te ten­den­za in atto da tem­po, quel­la di rispon­de­re con for­za e pre­po­ten­za a chi met­te in discus­sio­ne model­li che han­no con­tri­bui­to ad aumen­ta­re le dise­gua­glian­ze e l’e­sclu­sio­ne sociale 
Imma­gi­nia­mo che un cit­ta­di­no sia inte­res­sa­to a cono­sce­re la con­si­sten­za e le moda­li­tà d’utilizzo del patri­mo­nio immo­bi­lia­re di Roma Capi­ta­le e, per ini­zia­re, sca­ri­chi dal sito uffi­cia­le del Comu­ne il docu­men­to “Immo­bi­li del patri­mo­nio capi­to­li­no gesti­ti in regi­me di concessione”. 
Dove sta il rea­to e, soprat­tut­to, chi è il cri­mi­na­le? Colui che tra­sbor­dan­do un gom­mo­ne cari­co all’in­ve­ro­si­mi­le di esse­ri uma­ni evi­ta che si ribal­ti facen­do affo­ga­re in mare le per­so­ne tra­spor­ta­te? O colui che aspet­ta che il gom­mo­ne si spin­ga oltre e con­se­gni al mare le vite dei tra­spor­ta­ti e solo allo­ra intervenga?