QUADERNI
L’optimum verso cui tendere dovrebbe essere lo scenario di gennaio 2004 e non quello odierno, ma tant’è: anche questa volta pare che non vi siano le condizioni per poter accogliere il significato di questi numeri con la dovuta accortezza
In questi giorni, si è levata anche una voce limpida e forte, quella del padre comboniano Alex Zanotelli, che rivolge un appello alle giornaliste e ai giornalisti italiani, cogliendo perfettamente l’importanza di una corretta e competente informazione sul tema delle migrazioni.
Ossessionati dalla riduzione delle disuguaglianze, dalla possibilità di individuare soluzioni più ambiziosi e più progressive, convinti che si debba parlare della grande transizione che ci sta travolgendo, mentre la politica parla male, pensa male e fa peggio
Il coro di giubilo esulterà al momento dell’intercettazione in mare, e ancor di più a rimpatrio avvenuto. Qualcun altro volterà la faccia in un’altra direzione, pensando alla sorte che toccherà ai rifugiati respinti. La guerra ai migranti continuerà a fare vittime.
Serve una strategia quadro di contrasto alle discriminazioni multiple che le persone transessuali vivono in ogni ambito della loro vita; un piano che sappia coniugare interventi culturali, politici e giuridici.
SmartMatic è, per chiunque si occupi di politica internazionale, il simbolo di un’opacità (aziendale e di prodotto) di cui solo Maroni sembra non essersi accorto.
Una legge parziale e migliorabile, ma che comunque si pone nel solco dell’uguaglianza.
Possibile — forza di interposizione e di collegamento tra anime della sinistra — dà appuntamento a tutti il 16 settembre a Milano per la presentazione del #Manifesto, partecipato, discusso, riveduto e politicamente corretto.