QUADERNI

La cor­sa all’o­ro l’ab­bia­mo paga­ta per tut­to il 2016 e con­ti­nuia­mo a pagar­la ora. Sì, per­ché i con­trat­ti atti­va­ti nel 2015 in regi­me di eso­ne­ro con­tri­bu­ti­vo, ed anco­ra in esse­re alla data attua­le, inci­do­no sul bilan­cio pub­bli­co per una cifra che oscil­la intor­no ai 6–7 miliar­di di euro 
Il trat­to comu­ne di que­sti veri e pro­pri scan­da­li nazio­na­li è la gestio­ne straor­di­na­ria, nel­le mani del­le pre­fet­tu­re, di cen­tri di gran­dis­si­me dimen­sio­ni: cir­ca 1.300 per­so­ne a Cro­to­ne, oltre 3.000 a Mineo. Nume­ri che fan­no soldi 
Il 17 mag­gio ser­ve a ricor­dar­ci e a ricor­da­re che la bat­ta­glia dei dirit­ti e con­tro ogni discri­mi­na­zio­ne è una bat­ta­glia di tut­te e tut­ti per­ché uno sta­to di dirit­to è tale se la leg­ge rico­no­sce ugua­glian­za in dirit­ti, liber­tà, tute­le e pos­si­bi­li­tà a tut­ti i suoi cittadini 
La let­tu­ra del­la sen­ten­za n. 24084/17 non solo chia­ri­sce come mai la Cor­te abbia impo­sto ai migran­ti l’accettazione e la con­for­ma­zio­ne a tut­ti i nostri valo­ri cul­tu­ra­li e reli­gio­si ma come abbia sem­pli­ce­men­te espres­so un con­cet­to già paci­fi­co e con­so­li­da­to in materia 
Di puli­zie etni­che è fat­ta la sto­ria: si sono svol­te sot­to gli occhi di milio­ni di per­so­ne, inca­pa­ci di com­pren­de­re quel­lo che si sta­va svol­gen­do nei pro­pri quar­tie­ri. Il rischio è sem­pre que­sto: non ave­re gli anti­cor­pi per distin­gue­re e quin­di reagire. 
La gestio­ne dell’accoglienza dei rifu­gia­ti così come è sta­ta volu­ta da Alfa­no si è rive­la­ta del tut­to fal­li­men­ta­re, dan­do spa­zio a impren­di­to­ri poco atten­ti ai fini socia­li del­le pro­prie atti­vi­tà o da par­te di veri e pro­pri clan mafiosi 
Con Pos­si­bi­le ci dedi­chia­mo alla mes­sa in sicu­rez­za, quel­la sicu­rez­za che pas­sa dal­la cura e dal­le sta­ti­sti­che e che tro­va con­cre­tez­za nel­le mobi­li­ta­zio­ni, nel­le stra­de, nel­le piaz­ze e, allo stes­so tem­po, negli atti par­la­men­ta­ri. Que­sta è la poli­ti­ca di Pos­si­bi­le. Schie­ra­te­vi con noi, dal­l’al­tra parte. 
Nico­la Zin­ga­ret­ti, dal­l’al­to del­la gui­da del­la Regio­ne Lazio, oggi pome­rig­gio deve ave­re sba­glia­to a schiac­cia­re qual­che tasto e così l’sms che avreb­be dovu­to esse­re per il suo segre­ta­rio di par­ti­to è sta­to scam­bia­to per un comu­ni­ca­to stampa 
Un siste­ma che non tro­vi la sua chiu­su­ra nel cri­te­rio ingiu­sto del pri­mo Pae­se d’ac­ces­so, che lascia le mag­gio­ri respon­sa­bi­li­tà agli Sta­ti ai con­fi­ni del­l’UE, ben­sì in un mec­ca­ni­smo cen­tra­liz­za­to, per­ma­nen­te ed equo di con­di­vi­sio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà a livel­lo europeo. 
Ci tro­via­mo di fron­te a un dise­gno pre­ci­so, a una rot­ta trac­cia­ta, che asso­cia migra­zio­ni e sicu­rez­za, come nel nostro pae­se ha sem­pre fat­to la destra. Una asso­cia­zio­ne cui l’al­lo­ra cen­tro­si­ni­stra rispon­de­va in manie­ra fer­ma, par­lan­do di inclu­sio­ne socia­le, di gestio­ne dei pro­ces­si, di supre­ma­zia del dirit­to e dei diritti 
Un’i­po­te­si — pare — sia quel­la di esten­de­re l’I­ta­li­cum come usci­to dal­la Con­sul­ta anche al Sena­to. Sareb­be sol­tan­to l’en­ne­si­mo capi­to­lo di “una lun­ga sta­gio­ne di erro­ri, truc­chi e imbrogli”