QUADERNI
Il Bonus 80 Euro ha fallito in primis perché non è mai stata una misura di giustizia sociale, così come era stata presentata e promossa in ogni dove, a cavallo fra il 2014 e il 2015. Non lo è mai stata perché non un euro è stato erogato ai bisognosi, come si dovrebbe, oppure — se è mai stato erogato — è stato chiesto indietro.
Chi ha il coraggio delle proprie azioni, chi sta dalla parte della legge e dell’umanità non modifica le proprie parole. Non invita alla violenza, non scappa dalle proprie responsabilità, ma utilizza le armi del diritto e del dialogo.
La Commissione europea continua a inseguire l’ossessione securitaria dei Governi europei, incapaci di mettere in campo soluzioni comuni e sostenibili per tutti, incapaci financo di rispettare gli impegni sui 160mila ricollocamenti che essi stessi hanno preso, ma capacissimi di prendersela coi più deboli, e coi bambini. E’ arrivata in ritardo di qualche ora, ieri pomeriggio, la Comunicazione con annessa Raccomandazione della Commissione Europea sul nuovo piano d’azione per migliorare l’efficacia dei rimpatri, attuando appieno il potenziale della direttiva 115/2008 sui rimpatri.
Invece di limitarsi ad avvitarsi sulla questione (pur importante) dello Stadio della Roma, crediamo che la Giunta Raggi non possa e non debba più permettersi di lasciare in secondo, anzi ultimo, anzi nessun piano la questione della casa, che ricordiamo anche ad oggi – caso unico – non vede neppure in questa nuova amministrazione e dopo nove mesi della stessa un Assessorato alle Politiche Abitative.
Il prossimo appuntamento è #LottoMarzo: uno sciopero femminista internazionale in cui tutte le donne e tutte le persone sono chiamate a scendere in piazza e a partecipare, in qualsiasi forma, per costruire una trasformazione culturale radicale della società.
In un paese dove la politica non sa decidere, arriva spesso prima la magistratura. Ma in un Paese dove anche la giustizia non sta poi tanto bene, ecco che arriva la giustizia europea. La Corte Europea dei diritti umani ha infatti condannato l’Italia per non aver reagito con sufficiente rapidità per proteggere una donna e suo figlio dalla violenza del marito, che ha portato alla morte del ragazzo e al tentato omicidio della moglie.
Conclusa la Costituente delle Idee, in cui al panel sulla scuola abbiamo presentato l’analisi di un primo campione di risultati pervenuti, invitiamo nuovamente studenti, genitori, personale della scuola e tutti i cittadini a compilare il questionario su una Scuola Possibile, impegnandoci ad una restituzione dei dati e delle proposte raccolte.
Chi di noi viene dal Partito Democratico ha già vissuto la situazione che si sta ripetendo in questi giorni, dai casi delle tessere pagate a Napoli nella tradizione del voto di scambio alle ultime notizie provenienti dalla Puglia, con sospetti di inquinamento e accuse molto pesanti. Successero le stesse cose nel 2013, nel 2009 e insomma a quanto pare succedono sempre.
Continuiamo il nostro viaggio nella sinistra olandese a ormai meno di un mese dalle elezioni per parlare della Groen Links (Sinistra Verde). La GroenLinks è stata fondata nel 1990. Il partito deriva dalla fusione tra il Partito Politico Radicale, il Partito Socialista Pacifista, il Partito Comunista d’Olanda e il Partito Popolare Evangelico. Al suo debutto parlamentare il partito ottenne 6 seggi. Successivamente il numero dei seggi ottenuti ha fluttuato tra 11 (1998) e il record negativo alle ultime elezioni di 4 seggi (2012). Gli ultimi sondaggi danno il partito in promettente rimonta tra 16 e 18 seggi (circa l’11% dei consensi elettorali).
Mentre qualcuno che non l’ha fatto quando era al governo pensa a tagliare l’Irpef, noi abbiamo messo nero su bianco una proposta in grado di tagliare in maniera strutturale l’imposta sul reddito a 16,4 milioni di contribuenti (circa l’80% della platea dei lavoratori dipendenti). E che, se estesa ai lavoratori autonomi, amplierebbe la propria portata ad altri 3,9 milioni di contribuenti.
Ieri sera D’Alema era a Genova per presentare il suo nuovo movimento — “suo” detto senza malizia — quando a un certo punto mi ha dedicato un pensiero un po’ stizzito. Domenica infatti avevo chiuso la nostra Costituente delle idee dicendo, fra parecchie altre cose secondo me pure più interessanti (ma transeat), che parla di Ulivo chi lo ha distrutto, “la xylella che vuole rifare l’Ulivo”. Che D’Alema si sia sentito chiamato in causa è indicativo, ma in realtà non ce n’era motivo perché non mi riferivo a lui, mi riferivo a Renzi che riparla di centrosinistra, appunto, dopo averlo distrutto.