QUADERNI

Nel­la nostra par­ti­co­la­re “Gui­da galat­ti­ca per con­tri­buen­ti appas­sio­na­ti di poli­ti­ca” sia­mo final­men­te giun­ti al capi­to­lo in cui il super­com­pu­ter dell’Agenzia del­le Entra­te for­ni­sce la rispo­sta a tut­te le nostre doman­de sul­la nostra esi­sten­za (appun­to, poli­ti­ca): S36. 
Dia­mo uno sguar­do ai nume­ri del nuo­vo Ispet­to­ra­to Nazio­na­le del Lavo­ro, la pian­ta orga­ni­ca del nuo­vo Ispet­to­ra­to, è pari a 6046 uni­tà, com­pre­si i livel­li diri­gen­zia­li. Abbia­mo ten­ta­to una veri­fi­ca di que­sto nume­ro sti­man­do il nume­ro effet­ti­vo degli ope­ra­ti­vi che effet­tua­no le veri­fi­che pres­so i luo­ghi di lavo­ro. Sareb­be­ro 4880. Sono sufficienti? 
Sia per il matri­mo­nio egua­li­ta­rio che per la ste­p­child, ma più in gene­ra­le per l’omogenitorialità e l’adozione per tut­ti, ci sono ulte­rio­ri pas­si in avan­ti da fare. Ai poli­ti­ci che ver­ran­no è desti­na­to affron­ta­re, e risol­ve­re, il nodo del­la pie­na ugua­glian­za dei cit­ta­di­ni esten­den­do il matri­mo­nio anche alle cop­pie di per­so­ne del­lo stes­so ses­so e ridi­se­gnan­do la leg­ge per le adozioni. 
E’ il momen­to di col­ma­re il ritar­do ingiu­sti­fi­ca­bi­le del dibat­ti­to sui temi e le riven­di­ca­zio­ni del­la comu­ni­tà LGBT, e di bat­ter­si per la liber­tà e l’autodeterminazione, per i dirit­ti di tut­ti e il con­tra­sto ad ogni for­ma di discri­mi­na­zio­ne. Sia­mo pron­ti a far­lo: scri­via­mo insie­me una pagi­na nuo­va sui temi LGBT e fac­cia­mo­lo tut­ti assieme. 
Que­sto PD, con den­tro tut­to e il suo con­tra­rio, che dice tut­to e il suo con­tra­rio ci scon­cer­ta e ci spa­ven­ta. Per que­sto, da tem­po, ci sia­mo mes­si in cam­mi­no per costrui­re ana­li­si e rispo­ste serie: quel­le che il PD non è più in gra­do di dare. Ne par­le­re­mo, insie­me ad altri impor­tan­ti temi, alla nostra Costi­tuen­te del­le Idee a Roma il 24, 25 e 26 febbraio. 
Duran­te la cam­pa­gna per il refe­ren­dum costi­tu­zio­na­le ave­va­mo det­to – con altri soste­ni­to­ri del NO – che la revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le del gover­no Ren­zi era una cat­ti­va rifor­ma ma che altre modi­fi­che del­la Costi­tu­zio­ne, leg­ge­re e con­di­vi­se, sareb­be­ro sta­te pos­si­bi­li. Anzi, utili. 
Costruia­mo assie­me un lavo­ro pro­gram­ma­ti­co pun­tua­le, sen­za spa­ra­te dema­go­gi­che e sen­za bonus a piog­gia. Ma con un pal­li­no fis­so: quel­lo dell’uguaglianza. 
Come dice­va Cuo­re quan­do orga­niz­za­va le sue feste, «aste­ner­si suo­na­to­ri di bon­go». Nel nostro caso aste­ner­si da super­caz­zo­le (ter­mi­ne tec­ni­co), inter­ven­ti gene­ri­ci, toni da comi­zio o appel­li indi­stin­ti. Chi vuo­le par­te­ci­pa­re e inter­ve­ni­re è pre­ga­to (let­te­ral­men­te) di pre­pa­ra­re un testo scrit­to, una trac­cia, una boz­za, di for­ni­re fon­ti uffi­cia­li e di indi­ca­re solu­zio­ni confrontabili. 
Ha radi­ci lon­ta­ne l’attacco all’art. 9 del­la nostra Costi­tu­zio­ne: “La Repub­bli­ca pro­muo­ve lo svi­lup­po del­la cul­tu­ra e la ricer­ca scien­ti­fi­ca e tec­ni­ca. Tute­la il pae­sag­gio e il patri­mo­nio sto­ri­co e arti­sti­co del­la Nazio­ne.” (tra cui va ricom­pre­so l’ambiente) che i nostri costi­tuen­ti inse­ri­ro­no con gran­de lun­gi­mi­ran­za tra i pri­mi in una Car­ta costituzionale. 
Miglio­ra­re la qua­li­tà del lavo­ro degli ope­ra­to­ri per miglio­ra­re la qua­li­tà del­la vita del­le per­so­ne pri­va­te del­la liber­tà per­so­na­le. Per­ché il car­ce­re diven­ti occa­sio­ne di vera e pos­si­bi­le riso­cia­liz­za­zio­ne, di recu­pe­ro del­la digni­tà attra­ver­so lo stu­dio e il lavo­ro. Per­ché il car­ce­re ces­si di esse­re una disca­ri­ca socia­le per gli ulti­mi e i disgra­zia­ti, un incu­ba­to­io di nuo­va cri­mi­na­li­tà e di reci­di­va, un buco nero nel­la comu­ni­tà dei cit­ta­di­ni e del­le persone. 
Set­tan­ta­mi­la stu­den­ti diver­sa­men­te abi­li che fre­quen­ta­no le nostre Scuo­le Secon­da­rie di Pri­mo Gra­do rischia­no di usci­re dal­la scuo­la sen­za il diplo­ma di “licen­za media”, que­sto per­ché il decre­to appro­va­to dal gover­no dice che “agli alun­ni con disa­bi­li­tà per i qua­li sono pre­di­spo­ste dal­la sot­to­com­mis­sio­ne pro­ve non equi­pol­len­ti a quel­le ordi­na­rie, vie­ne rila­scia­to un atte­sta­to di cre­di­to formativo”. 
Men­tre Trump costrui­sce muri e va avan­ti imper­ter­ri­to col #Muslim­Ban, i gover­ni euro­pei da un lato si indi­gna­no, men­tre dal­l’al­tro lato, quel­lo bagna­to dal Medi­ter­ra­neo, costrui­sco­no un muro poli­ti­co che allon­ta­na la que­stio­ne dal­lo sguar­do ma non puli­sce le coscienze. 
Il 31 gen­na­io, a Ostia, Die­go Gian­nel­la, volon­ta­rio del­la asso­cia­zio­ne “L’Alternativa Onlus”, è sta­to aggre­di­to in pie­no gior­no, di fron­te al muni­ci­pio, da cin­que di mili­tan­ti di Casa­pound. Pos­si­bi­le è vici­no al ragaz­zo che ha subi­to l’aggressione così come a tut­ta l’associazione “L’Alternativa Onlus”, for­ma­ta da gio­va­ni che si bat­to­no, con impe­gno e pas­sio­ne, per ren­de­re il loro un ter­ri­to­rio migliore.