QUADERNI
Possibile vuole continuare a tenere alta l’attenzione sul conflitto siriano e le sue conseguenze, e a mobilitarsi attraverso azioni concrete a sostegno dei civili più vulnerabili. Per questa ragione abbiamo deciso di lanciare un appello a prima firma Shady Hamadi e di riservare uno spazio sul nostro sito per la raccolta fondi destinata al finanziamento di diversi progetti direttamente indirizzati ai bambini e alla popolazione siriana. Uno di questi progetti riguarda un orfanotrofio che sorge a Gaziantep, città turca a un’ora d’auto dal confine siriano: l’orfanotrofio Dar al-Salam. In questa struttura vivono 45 bambini e 7 vedove di guerra.
Così stiamo procedendo noi, di Possibile, cercando quella «panchina lunga» che finora è mancata. Che non è composta solo da addetti ai lavori, né soltanto da attivisti, né esclusivamente da iscritti a questo o a quel partito, ma anche da semplici cittadini, che hanno maturato una competenza, che conoscono il proprio lavoro, che possono discutere con i primi della complessità che ci troviamo ad affrontare, senza semplificarla in slogan e scorciatoie, senza strizzatine d’occhio, senza bonus tipo lotteria Italia, ma con un disegno complessivo. Mettendo a confronto esperienze diverse, affrontando le questione con i numeri e con i dati, entrando in quel famoso merito di cui tutti parlano molto e ‘praticano’ poco.
Noi vogliamo che gli occhi dei turisti siano abbagliati dallo specchio d’acqua che offre il nostro mare e non dall’artificioso luccichio di una piscina qualsiasi, anche se profonda 4,5 metri. Vogliamo sì sfruttarlo, ma con la forza delle sue naturalistiche meraviglie, attraendo visitatori frequenti anche se occasionali e non secondo una logica di turismo di massa ormai in declino, ma alla ricerca della “genuinità” del territorio. Noi saremo sempre a favore delle imprese turistiche, perché crediamo che la vocazione di Crotone sia questa, ma di quelle realmente interessate ad uno sviluppo ecosostenibile, legato alle tradizioni del luogo, che ricorda la storia da cui proviene e ne trae motivo d’orgoglio.
Il razzismo e la xenofobia italiana fondano la loro diffusione su una serie di falsi miti. Conviene elencarne alcuni, tanto per smontarli un po’. Per una semplice, civile presa d’atto.
Il 15 marzo si terranno in Olanda le elezioni della camera bassa, l’unica eletta direttamente dai cittadini. I sondaggi prevedono una forte affermazione del PVV, il partito dell’estrema destra xenofoba di Geert Wilders, destinato a diventare il primo partito del paese. Previsto un tracollo dei partiti della coalizione di governo, i liberali di destra del VVD e i laburisti del PvdA che i sondaggi predicono scendere a circa la metà e un quarto dei seggi del 2012 rispettivamente. Come si stanno attrezzando le forze di sinistra per fare fronte agli effetti di un sommovimento che ha elementi in comune con quello di altri paesi europei, ma anche alcuni elementi di specificità, in un sistema proporzionale puro che incoraggia la frammentazione in piccoli partiti e costringe a creative quanto improbabili grandi coalizioni di governo?
Il 12 gennaio, il Piccolo, il giornale di Trieste, usciva con questo titolo: “Lega contro la wifi gratis sui bus: «Attira gli immigrati»”, annunciando la discussione, avvenuta nella stessa giornata, di una mozione, firmata da tutti i consiglieri leghisti, con cui si chiede al Comune e all’azienda del trasporto pubblico di sospendere l’attivazione della rete wifi nei bus cittadini. Lo scopo dichiarato della mozione è impedire ai richiedenti asilo e alle persone migranti di poter usufruire di un servizio pubblico, colpendo implicitamente tutta la comunità.
Scriviamo un manifesto preciso e puntuale, con chi vorrà partecipare. Raccogliamo idee e proposte da parte di chi le vuole discutere con noi. Valutiamole insieme sotto il profilo della loro sostenibilità e coerenza. Sottoponiamo il risultato a una verifica democratica, una sorta di assemblea costituente delle idee e delle proposte.
Il magazzino (ex Aiazzone) che ospitava, a Sesto Fiorentino, più di ottanta immigrati, ieri notte ha preso fuoco e un uomo ha perso la vita. Il fatiscente stabile era stato occupato sin dal 2014. All’Osmannoro, di case come quella, “in via dei matti al numero zero”, ce ne sono molte, troppe. Tutti lo sanno e tutti sapevano quanto avveniva lì dentro.
Avremmo potuto prendercela direttamente con Matteo Salvini, e ne avremmo tutte le ragioni. Ma preferiamo (come già in passato) rispondere con i dati e i numeri, stando alle “soluzioni che non sono soluzioni” che propone.
Il metodo del sorteggio è stato il seguente: il nucleo familiare doveva essere rappresentato da una sola persona, il sorteggio è stato effettuato dividendo i richiedenti in due gruppi, in base alla superficie delle strutture abitative. Non sono stati presi in considerazione al momento dei sorteggiati i nuclei familiari con 5 o più componenti, in quanto non sono previsti in quest’area moduli da 80 mq.
Essere di seconda generazione, non smetterò mai di dirlo, per me è come un dono: riesco ad immergermi in due società molto simili ma completamente opposte. Sono tunisina e quindi sono fortemente legata alle mie origini, alle mie tradizioni e anche all’attualità del mio paese; d’altro canto vivo in Italia da diciannove anni e nove mesi. Non mi sono mai spostata, non ho mai vissuto più di un mese all’anno in un altro paese. Ogni mese, di ogni anno, mi trovate sempre a Barletta: a casa, a scuola, in biblioteca, al circolo Arci, a fare volontariato da qualche parte o assistere a qualche evento che stuzzica il mio interesse.