QUADERNI

Quan­do abbia­mo pen­sa­to a come far cre­sce­re que­sta nostra pic­co­la comu­ni­tà che è Pos­si­bi­le, abbia­mo con­ve­nu­to tut­ti che la capa­ci­tà di ela­bo­ra­re cul­tu­ra (anche poli­ti­ca) sia l’e­le­men­to fon­dan­te per usci­re dal pan­ta­no del popu­li­smo da una par­te e del bie­co rea­li­smo dal­l’al­tra. Ma deci­de­re di pren­de­re la poli­ti­ca ter­ri­bil­men­te sul serio e di stu­dia­re le cau­se pri­ma di con­fe­zio­na­re le solu­zio­ni è un per­cor­so imper­vio e tortuoso. 
La Boston Con­sul­ting Group (BCG) è un net­work mon­dia­le che ope­ra nel­la con­su­len­za in vari cam­pi tra i qua­li ener­gia e con­ta tra i suoi clien­ti socie­tà come l’Eni. La con­su­len­za dovreb­be rica­de­re sul­le cas­se di Ter­na e Snam. Se la noti­zia fos­se con­fer­ma­ta, non si capi­reb­be per­ché il Mini­ste­ro abbia deci­so di non avva­ler­si del­le com­pe­ten­ze di enti pub­bli­ci o del­lo stu­dio del tavo­lo sul­la decar­bo­niz­za­zio­ne. A ciò si aggiun­ge il pro­fi­lar­si di un visto­so con­flit­to di inte­res­si che riguar­de­reb­be il capo del­la segre­te­ria tec­ni­ca del mini­stro, pro­ve­nien­te pro­prio dal­la BCG. 
Il Par­la­men­to deve comin­cia­re a discu­te­re la pro­po­sta di leg­ge per isti­tui­re una com­mis­sio­ne di inchie­sta sul siste­ma ban­ca­rio già que­sta set­ti­ma­na, altri­men­ti ci ritro­ve­re­mo a con­ta­re di nuo­vo i gior­ni sen­za vede­re all’orizzonte alcun risul­ta­to, come suc­ces­so con la pre­ce­den­te pro­mes­sa di Ren­zi, men­tre la fra­gi­li­tà del nostro siste­ma di cre­di­to met­te a rischio la sta­bi­li­tà eco­no­mi­ca di tut­to il Paese. 
Con­ti­nua la ras­se­gna #Pri­ma­del­di­lu­vio. Que­sta vol­ta Sofia Man­nel­li ci par­la del­la Chi­mi­ca Ver­de e del­le oppor­tu­ni­tà — sia di svi­lup­po che occu­pa­zio­na­li — che offre al nostro pae­se, che già si col­lo­ca all’a­van­guar­dia nel settore. 
I riflet­to­ri sono pun­ta­ti soprat­tut­to sul pri­mo que­si­to, quel­lo poli­ti­ca­men­te più deli­ca­to, in quan­to rela­ti­vo all’articolo 18, per anni nel meri­no del­la destra e poi col­pi­to da un gover­no gui­da­to dal segre­ta­rio del Pd. 
Pos­si­bi­le — a par­ti­re dal suo Comi­ta­to scien­ti­fi­co — è pron­to a lan­cia­re un focus di appro­fon­di­men­to, comu­ni­ca­zio­ne e mobi­li­ta­zio­ne sul­la que­stio­ne, fin da ora, accom­pa­gnan­do con pre­ci­se infor­ma­zio­ni, denun­ce pun­tua­li e, come si suol dire, gli oppor­tu­ni chia­ri­men­ti la cam­pa­gna refe­ren­da­ria e, in ogni caso, politica. 
Il rin­no­vo degli orga­ni­smi pro­vin­cia­li ha ini­zia­to ieri il suo per­cor­so nel­l’am­bi­to di una leg­ge (Del­rio) che mani­fe­sta anco­ra di più le sue man­che­vo­lez­ze e appros­si­ma­zio­ni in meri­to ad una mate­ria come quel­la del­la rifor­ma del­l’or­ga­niz­za­zio­ne del­lo Stato. 
La paro­la che la mia gene­ra­zio­ne, quel­la nata a caval­lo fra gli anni ’80 e i pri­mi ’90, si aspet­ta è “scu­sa”. Una paro­la sem­pli­ce: “scu­sa”, per­ché sia­mo e sie­te la pri­ma gene­ra­zio­ne, dopo quel­la dei vostri non­ni, che è costret­ta a emi­gra­re in mas­sa, anche se ha stu­dia­to e si è laureata. 
L’in­di­fen­di­bi­le mini­stra del­la Dife­sa, Rober­ta Pinot­ti, ha spie­ga­to ieri qual è uno dei pun­ti fon­da­men­ta­li del­la stra­te­gia di gestio­ne dei flus­si migra­to­ri pro­po­sta dal gover­no, foca­liz­zan­do­si in par­ti­co­la­re su quan­to di sua com­pe­ten­za e sul con­tri­bu­to che può por­ta­re alla cau­sa il pro­prio dicastero. 
Il fred­do mie­te le sue vit­ti­me? No, la pover­tà. La pover­tà di dirit­ti, di case, di lavo­ro, di calo­re uma­no e isti­tu­zio­na­le. Vivia­mo in un Pae­se che con­cen­tra la ric­chez­za nel­le mani di pochis­si­mi stra­ti paras­si­ta­ri del­la popo­la­zio­ne, che non agi­sce effi­ca­ce­men­te nel con­tra­sto all’evasione fisca­le, che non tas­sa i gran­di patri­mo­ni e che, soprat­tut­to, non pro­ce­de a rin­no­va­re ed aumen­ta­re le risor­se per l’occupazione e le poli­ti­che sociali. 
Le vicen­de del Cara di Mineo tor­na­no di attua­li­tà. Le inda­gi­ni rac­con­ta­no di appal­ti truc­ca­ti, gestio­ne del pote­re e gestio­ne del ter­ri­to­rio attra­ver­so i par­ti­ti. Un par­ti­to in par­ti­co­la­re, il par­ti­to di Ange­li­no Alfano.