QUADERNI

Con i pro­ta­go­ni­sti del “par­ti­to del­la nazio­ne” e dell’alleanza Pd-Ncd, fau­to­ri dell’Italicum soste­nu­to fino a met­ter­vi sopra il voto di fidu­cia al Gover­no, ades­so si ripro­po­ne un “cen­tro­si­ni­stra” (da Pisa­pia ad Alfa­no, che gui­da un par­ti­to che si chia­ma “nuo­vo cen­tro­de­stra”) e come leg­ge elet­to­ra­le il Mat­ta­rel­lum. Come se nul­la fos­se, come se tre anni potes­se­ro esse­re mes­si tra paren­te­si, sen­za chie­de­re nep­pu­re scusa. 
Chiu­so il finan­zia­men­to di una ambu­lan­za e dei cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, tor­nia­mo in cam­po con due pro­get­ti, per for­ni­re acqua sicu­ra e puli­ta a un orfa­no­tro­fio che ospi­ta 45 bam­bi­ni e 7 vedo­ve, e l’ac­qui­sto di cen­to pac­chi famiglia. 
Per­ché la mag­gio­ran­za non ammet­te che l’o­pe­ra non è soste­ni­bi­le, non è stra­te­gi­ca, non è con­gruen­te con la situa­zio­ne eco­no­mi­ca del nostro Pae­se? Lo stes­so Ren­zi dichia­rò nel 2014 che lui non avreb­be rea­liz­za­to la Tav. Sap­pia­mo che si è smen­ti­to su qua­si tut­ti gli impe­gni che ha pre­so, ma ci chie­dia­mo per­ché la mag­gio­ran­za non voglia pren­de­re atto di un giu­di­zio con­di­vi­so da moltissimi. 
Dall’inizio del pros­si­mo decen­nio non solo tut­ti i nuo­vi edi­fi­ci dovran­no esse­re a con­su­mo ener­ge­ti­co “qua­si zero”, ma andran­no defi­ni­te poli­ti­che per sti­mo­la­re la riqua­li­fi­ca­zio­ne spin­ta degli edi­fi­ci esi­sten­ti, con ridu­zio­ni dei con­su­mi fos­si­li del 60–80%. Si trat­ta in sostan­za, di recu­pe­ra­re il nostro “sha­le gas”, otte­ni­bi­le ridu­cen­do signi­fi­ca­ti­va­men­te i con­su­mi di meta­no del nostro inef­fi­cien­te patri­mo­nio edilizio. 
Nel gior­no in cui l’Osservatorio dell’Inps dif­fon­de i cata­stro­fi­ci dati sul lavo­ro dei pri­mi 10 mesi del 2016, il mini­stro Polet­ti rila­scia dichia­ra­zio­ni insul­se sui gio­va­ni e met­te le mani avan­ti dichia­ran­do che il Gover­no è pron­to a rime­dia­re a livel­lo nor­ma­ti­vo all’u­so dei voucher. 
“La poli­ti­ca come stru­men­to a ser­vi­zio dei cit­ta­di­ni” non è uno slo­gan che ci pia­ce decan­ta­re e lascia­re lì, appe­so tra il dire e il fare. Per noi di Pos­si­bi­le è il moto­re del pro­get­to che vuo­le ripor­ta­re il cit­ta­di­no al cen­tro, con le sue neces­si­tà, in un per­cor­so di demo­cra­zia oriz­zon­ta­le e par­te­ci­pa­ta. Aspet­ti che non pos­so­no pas­sa­re in secon­do ordi­ne nem­me­no quan­do si trat­ta di sele­zio­na­re la clas­se diri­gen­te che deve esse­re capa­ce di rap­pre­sen­ta­re i cit­ta­di­ni e i territori. 
E’ fini­to il tem­po dei con­ve­gni e del­le sale d’at­te­sa. E’ il tem­po di pro­po­ste e idee pre­ci­se, da met­te­re nero su bian­co. Par­te­ci­pa anche tu alla scrit­tu­ra del pro­gram­ma per rea­liz­za­re #gior­ni­mi­glio­ri.
Reci­ta un vec­chio pro­ver­bio che se qual­cu­no ti fre­ga una vol­ta è col­pa sua, se ti fre­ga due vol­te è col­pa tua. Sic­co­me a que­sto pun­to altro che la secon­da, si è per­so il con­to, assi­stia­mo stu­pe­fat­ti al ritor­no del­l’e­ter­no dibat­ti­to sul Pd. 
Ci voglia­mo allea­re con la socie­tà, con le sue com­pe­ten­ze, con il suo impe­gno, con il sen­so di futu­ro di chi ha a cuo­re gli ita­lia­ni di oggi e soprat­tut­to quel­li di doma­ni. Voglia­mo allear­ci con voi, con te. Dare la pos­si­bi­li­tà di par­te­ci­pa­re a una pro­fon­da tra­sfor­ma­zio­ne, pie­na di alter­na­ti­va e di opportunità. 
Dato che l’e­mer­gen­za non è fini­ta, con­ti­nue­re­mo a soste­ne­re cam­pa­gne di aiu­to diret­to dei civi­li. Vi invi­tia­mo a par­te­ci­pa­re diret­ta­men­te anche alla scel­ta, sug­ge­ren­do­ci pro­get­ti che abbia­no que­ste carat­te­ri­sti­che con la mag­gior quan­ti­tà di det­ta­gli pos­si­bi­li (rispet­to agli ope­ra­to­ri, ai bene­fi­cia­ri, ai con­tat­ti da tene­re e sviluppare). 
Il siste­ma dei tra­spor­ti ita­lia­no è domi­na­to dal tra­spor­to su stra­da sia per i pas­seg­ge­ri che per le mer­ci. Oltre il 60% degli spo­sta­men­ti del­le mer­ci viag­gia su TIR ed oltre il 60% di per­so­ne che si muo­ve ogni gior­no lo fa con la pro­pria auto. Que­sto deter­mi­na emis­sio­ni inqui­nan­ti nell’aria, il 26% di emis­sio­ni di gas ser­ra, 3419 mor­ti sul­le stra­de e 246.000 feri­ti nel 2015, con la per­di­ta di salu­te e benes­se­re. Con 61 auto ogni 100 abi­tan­ti le nostre mera­vi­glio­se cit­tà sono un gara­ge a cie­lo aper­to e la con­ge­stio­ne ral­len­ta gli spostamenti.