QUADERNI

La cata­stro­fe nel caso del­la vit­to­ria del no al pros­si­mo refe­ren­dum è tut­ta fari­na di Ren­zi e gli Sta­ti este­ri non fan­no che regi­strar­ne l’al­lar­mi­smo. Baste­reb­be che l’at­tua­le Pre­si­den­te del Con­si­glio abban­do­nas­se un secon­do sol­tan­to il pro­prio ego e garan­tis­se respon­sa­bil­men­te di dare cor­so alla deci­sio­ne che usci­rà dal­le urne sen­za pro­vo­ca­re scos­so­ni e garan­ten­do gli impe­gni pre­si e faci­li­tan­do qual­sia­si evo­lu­zio­ne poli­ti­ca. E il Pre­si­den­te del Con­si­glio è Renzi. 
Il caso del Tri­bu­na­le di Mila­no mostra pro­prio come le nostre pre­oc­cu­pa­zio­ni fos­se­ro legit­ti­me. Se un pri­mo inter­ven­to del Tri­bu­na­le di Roma ave­va con­sen­ti­to la ste­p­child adop­tion, ades­so i giu­di­ci mila­ne­si con­clu­do­no pro­prio all’opposto. 
La tute­la uni­for­me dei livel­li essen­zia­li del­le pre­sta­zio­ni è un prin­ci­pio già san­ci­to dal­la Costi­tu­zio­ne e per il qua­le lo Sta­to già ora può inter­ve­ni­re diret­ta­men­te. Boschi e Loren­zin la smet­ta­no di stru­men­ta­liz­za­re la sofferenza. 
Il Gover­no farà gesti­re l’emergenza sani­ta­ria in Cam­pa­nia a un uomo che ha chie­sto davan­ti a 300 sin­da­ci di rastrel­la­re voti. Intol­le­ra­bi­le poi che lo stes­so Gover­no con­ti­nui a far pas­sa­re l’idea che attra­ver­so la modi­fi­ca del­la Costi­tu­zio­ne si pos­sa miglio­ra­re la sani­tà nel­le regio­ni ita­lia­ne. E’ com­bat­ten­do pra­ti­che come que­ste che si miglio­ra la sani­tà, ma cer­ta­men­te com­bat­ter­le non por­te­reb­be voti. 
Con la pre­sen­ta­zio­ne degli emen­da­men­ti a pri­ma fir­ma Rabi­no e Tar­ta­glio­ne, pen­sa­ti di fat­to per nomi­na­re Vin­cen­zo De Luca com­mis­sa­rio del­la sani­tà in Cam­pa­nia, il pre­mier Ren­zi e il Gover­no han­no incas­sa­to l’en­ne­si­ma brut­ta figu­ra attra­ver­so l’en­ne­si­mo ten­ta­ti­vo di asse­con­da­re il Gover­na­to­re campano. 
La cam­pa­gna per il Sì gio­ca su impro­ba­bi­li col­la­ge con impro­ba­bi­li per­so­nag­gi. Ma dov’è Ber­lu­sco­ni? E per­ché non c’è Ber­sa­ni? Dove è fini­to Wal­ter Toc­ci? E’ più faci­le pren­der­se­la con Dini e le sue legioni. 
Il sin­da­co Tosi, soste­ni­to­re del Sì, spie­ga che sareb­be assur­do ave­re due Con­si­gli comu­na­li con mag­gio­ran­ze diver­se, che è esat­ta­men­te quel che potreb­be acca­de­re con la rifor­ma costituzionale. 
In Com­mis­sio­ne bilan­cio sia­mo sta­ti gli uni­ci a met­te­re in evi­den­za i rischi sul­l’in­tro­du­zio­ne degli obbli­ghi tri­me­stra­li di comu­ni­ca­zio­ne per le par­ti­te Iva. Sta­mat­ti­na, sco­pria­mo che il pre­mier in un’intervista par­la di ria­pri­re la discus­sio­ne per capi­re cosa si può fare per com­bi­na­re le esi­gen­ze degli “eser­cen­ti” e i rilie­vi del Mef. 
Se andas­si­mo a vede­re chi fa par­te del­la casta dei poli­ti­ci che vote­rà sì, e da quan­ti anni ha «abu­sa­to» del­la retri­bu­zio­ne (per adot­ta­re il lin­guag­gio sobrio dei soste­ni­to­ri del sì) avrem­mo del­le bel­le sor­pre­se. Vi ren­de­te con­to che a ragio­na­re così si fini­sce male?