QUADERNI

Nel­lo scor­so fine set­ti­ma­na in Ita­lia sono spun­ta­ti i ban­chet­ti per la rac­col­ta del­le fir­me sul­la lega­liz­za­zio­ne dell can­na­bis. Gen­te di tut­te le età s’è mes­sa a infi­la­re tubi di pla­sti­ca per far­ne gaze­bo, sten­de­re ban­die­re, fer­ma­re volan­ti­ni dal ven­to e riem­pi­re modu­li. Nien­te di vir­tua­le: i nodi del social net­work era­no il mer­ca­to rio­na­le di Acer­ra, l’ingresso del­la metro­po­li­ta­na a Geno­va, un’enoteca a Mode­na, le piaz­ze del mer­ca­to come a Raven­na o le vie del­lo struscio. 
La con­trap­po­si­zio­ne tra rifor­mi­sti e con­ser­va­to­ri nel pros­si­mo refe­ren­dum sul­la rifor­ma costi­tu­zio­na­le Ren­zi — Boschi è un fal­so: qui c’è uno schie­ra­men­to inna­mo­ra­to del fetic­cio del cam­bia­men­to per il cam­bia­men­to da una par­te e chi inve­ce cre­de che sia meglio il nien­te (ora, così) piut­to­sto che un “peg­gio di niente”. 
Lo scor­so 11 otto­bre, la Came­ra dei Depu­ta­ti ha accol­to la nostra mozio­ne sul­le ini­zia­ti­ve a favo­re del Cor­po dei Vigi­li del Fuo­co, per il rin­no­vo dei con­trat­ti, l’a­de­gua­men­to con­tri­bu­ti­vo e retri­bu­ti­vo rispet­to agli altri Cor­pi a ordi­na­men­to civi­le del­lo Sta­to ita­lia­no, lo sboc­co del turn-over e soprat­tut­to la pro­ro­ga del­la sca­den­za (pre­vi­sta per il 31 dicem­bre 2016) di un con­cor­so a 814 posti del 2008 per il qua­le mol­ti ragaz­zi risul­ta­ti ido­nei anco­ra sperano. 
Nel 2016 in Ita­lia ci sono anco­ra don­ne che muo­io­no per­ché negli ospe­da­li si tro­va­no a non esse­re assi­sti­te ade­gua­ta­men­te a cau­sa dei medi­ci obiet­to­ri. Per­ché que­sto è il sen­so, se dob­bia­mo tro­var­ne uno, del­la ter­ri­bi­le sto­ria del­la don­na di 32 anni mor­ta a Cata­nia lo scor­so 16 ottobre. 
Di fron­te al fal­li­men­to epo­ca­le del­la cosid­det­ta “Buo­na scuo­la” e alla par­ti­co­la­re atten­zio­ne dedi­ca­ta dal gover­no alle scuo­le pri­va­te, vor­rem­mo incon­tra­re e con­fron­tar­ci con inse­gnan­ti, peda­go­gi­sti, per­so­na­le ATA, diri­gen­ti sco­la­sti­ci, alun­ni, geni­to­ri che voglia­no rac­con­tar­ci la loro scuo­la pub­bli­ca, le loro idee, le loro pro­po­ste, per costrui­re insie­me a loro un pro­get­to che par­ta da chi la scuo­la la vive e sa di cosa si par­la se si met­te mano a una riforma. 
For­se la mini­stra Boschi inten­de­va dire che nel fron­te del No non ci sono don­ne in pri­ma sera­ta? Pec­ca­to ce ne sia­no a deci­ne di miglia­ia, in tut­to il Pae­se, per le qua­li la pri­ma linea sono i ban­chet­ti, le discus­sio­ni, le ini­zia­ti­ve informative. 
Con i nostri emen­da­men­ti abbia­mo cer­ca­to di chiu­de­re una fal­la visto­sis­si­ma del nuo­vo impian­to nor­ma­ti­vo. Tut­ti sap­pia­mo che, con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to al set­to­re agri­co­lo, la mag­gior par­te dei labo­ra­to­ri vit­ti­me dei capo­ra­li e degli uti­liz­za­to­ri fina­li sono stra­nie­ri irre­go­lar­men­te sog­gior­nan­ti. Si trat­ta di sog­get­ti facil­men­te ricat­ta­bi­li e pecu­liar­men­te vulnerabili. 
Nei pri­mi otto mesi di que­st’an­no abbia­mo com­ple­ta­men­te rias­sor­bi­to gli effet­ti degli sgra­vi con­tri­bu­ti­vi. Ven­ti miliar­di cir­ca che non han­no avu­to effet­ti dura­tu­ri sul mer­ca­to del lavo­ro. E nel frat­tem­po cor­ro­no i voucher. 
Agen­do sola­men­te sul­le inden­ni­tà par­la­men­ta­ri con equi­tà è pos­si­bi­le con­se­gui­re un rispar­mio di 27 milio­ni di euro annui: una cifra equi­va­len­te a oltre la metà del rispar­mio pre­vi­sto dal­la rifor­ma, e sen­za stra­vol­ge­re la Costituzione. 
La goc­cia che ha fat­to tra­boc­ca­re il vaso riguar­da la deci­sio­ne del vice­mi­ni­stro Bub­bi­co di revo­ca­re, sen­za alcu­na moti­va­zio­ne, la scor­ta al testi­mo­ne di giu­sti­zia Igna­zio Cutrò, minac­cia­to dal­la mafia agri­gen­ti­na per le sue denun­ce sul pizzo. 
Mal­gra­do la tra­spa­ren­za che il Gover­no esi­bi­sce solo a paro­le e solo quan­do fa como­do per fini elet­to­ra­li, un’in­chie­sta gior­na­li­sti­ca, par­ti­ta in con­co­mi­tan­za con un’in­chie­sta par­la­men­ta­re, ci ha sve­la­to che su tito­li e deri­va­ti emes­si dal Mini­ste­ro del­l’E­co­no­mia non c’è alcun acces­so libe­ro e non si pos­so­no con­sul­ta­re i con­trat­ti mal­gra­do sul­la que­stio­ne non ci sia alcu­na neces­si­tà di segre­to o obbli­go di riservatezza. 
Pie­tro Pari­si, chef che è tor­na­to a crea­re impre­sa socia­le in Cam­pa­nia dopo aver rag­giun­to le vet­te del­la cuci­na inter­na­zio­na­le, è sta­to recen­te­men­te vit­ti­ma di azio­ni cri­mi­na­li. A lui la nostra pie­na solidarietà.