QUADERNI
Come funzioneranno davvero le cose con il nuovo Senato, qualora dovesse vincere il “sì”? Come sarà composto? Chi sceglierà i nuovi senatori? La riforma porterà davvero a una semplificazione dei procedimenti legislativi? Quanto risparmieremo?
I principi di libertà e dignità vanno garantiti sempre e sempre devono poter camminare affiancati, anche quando ci avviamo verso la fine della vita. Non solo nel momento “ultimo”, ma in tutto il tratto finale.
Vogliamo provare a ribaltare gli schemi di una città che per troppo tempo è stata come una barca che invece di navigare è rimasta in balia delle onde. Il progetto per le prossime amministrative nasce proprio con questo scopo: far vedere che c’è un modo diverso di amministrare ma soprattutto di intendere la politica.
Se vincesse il sì, si risparmierebbero 50 milioni, col risultato che pagheremo 3,7 milioni per ogni senatore, contro 1,3 milioni attuali. Ha senso? È davvero una riduzione sensata o diventa, deprivata com’è della rappresentanza e sembra di capire dell’efficacia, piuttosto una spesa inutile?
Il fatto è che quando una maggioranza parlamentare vuole approvare una legge lo fa. Spedita. Ricordate il lodo Alfano? Approvato in un mese; il Porcellum? In meno di tre mesi; la “buona scuola” in questa legislatura è andata veloce veloce: presentata a fine marzo del 2015, nel luglio dello stesso anno era già legge.
Sesto appuntamento con la newsletter di “Nessun Paese è un’isola”, il libro/campagna sull’accoglienza che funziona, a brevissimo nelle librerie. Oggi parliamo del contributo dei cittadini stranieri alla nostra economia, dei rimpatri di cittadini Afghani voluti dagli Stati europei, di cose brutte che succedono alla frontiera. Come sempre, bad news e good news. E un contenuto speciale.
Se prima era il centro Baobab, poi via Cupa, ora è il turno di Piazzale del Verano, dove ieri erano presenti circa un centinaio di persone che lì avevano trovato riparo.
Di fronte agli argomenti ancora una volta molto imprecisi del dott. Gratteri rispondiamo punto per punto. E lo invitiamo a un confronto di persona.
Se veramente si vuole combattere l’uso improprio dei voucher bisogna intervenire sulla definizione di lavoro occasionale. Tutte le altre misure non sono che acqua fresca.
Prima hanno sbandierato un accordo con i sindacati ai quattro venti facendo propaganda per giorni. Poi arriva la smentita con l’ape social che sale da 20 a 30 anni di contributi e con i sindacati che denunciano addirittura di non aver potuto visionare i testi per capire come si articolano nella manovra di bilancio le risorse per le pensioni.
Siamo di fronte a una forzatura regolamentare che pare essere il frutto di una pressione del PD che così mira a stabilizzare il sostegno al Governo del senatore Verdini e dei deputati che al medesimo fanno politicamente riferimento.
La legge 185/1990 vieta l’esportazione di armi verso paesi in conflitto: forse il governo non è al corrente dei bombardamenti con cui da mesi l’Arabia Saudita colpisce lo Yemen?