QUADERNI
Di fronte al fallimento epocale della cosiddetta “Buona scuola” e alla particolare attenzione dedicata dal governo alle scuole private, vorremmo incontrare e confrontarci con insegnanti, pedagogisti, personale ATA, dirigenti scolastici, alunni, genitori che vogliano raccontarci la loro scuola pubblica, le loro idee, le loro proposte, per costruire insieme a loro un progetto che parta da chi la scuola la vive e sa di cosa si parla se si mette mano a una riforma.
Questo il dato evidenziato dalla sezione regionale della Corte dei Conti, durante la seduta relativa alla parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2015.
Forse la ministra Boschi intendeva dire che nel fronte del No non ci sono donne in prima serata? Peccato ce ne siano a decine di migliaia, in tutto il Paese, per le quali la prima linea sono i banchetti, le discussioni, le iniziative informative.
Con i nostri emendamenti abbiamo cercato di chiudere una falla vistosissima del nuovo impianto normativo. Tutti sappiamo che, con particolare riferimento al settore agricolo, la maggior parte dei laboratori vittime dei caporali e degli utilizzatori finali sono stranieri irregolarmente soggiornanti. Si tratta di soggetti facilmente ricattabili e peculiarmente vulnerabili.
Nei primi otto mesi di quest’anno abbiamo completamente riassorbito gli effetti degli sgravi contributivi. Venti miliardi circa che non hanno avuto effetti duraturi sul mercato del lavoro. E nel frattempo corrono i voucher.
Agendo solamente sulle indennità parlamentari con equità è possibile conseguire un risparmio di 27 milioni di euro annui: una cifra equivalente a oltre la metà del risparmio previsto dalla riforma, e senza stravolgere la Costituzione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda la decisione del viceministro Bubbico di revocare, senza alcuna motivazione, la scorta al testimone di giustizia Ignazio Cutrò, minacciato dalla mafia agrigentina per le sue denunce sul pizzo.
Malgrado la trasparenza che il Governo esibisce solo a parole e solo quando fa comodo per fini elettorali, un’inchiesta giornalistica, partita in concomitanza con un’inchiesta parlamentare, ci ha svelato che su titoli e derivati emessi dal Ministero dell’Economia non c’è alcun accesso libero e non si possono consultare i contratti malgrado sulla questione non ci sia alcuna necessità di segreto o obbligo di riservatezza.
Pietro Parisi, chef che è tornato a creare impresa sociale in Campania dopo aver raggiunto le vette della cucina internazionale, è stato recentemente vittima di azioni criminali. A lui la nostra piena solidarietà.
Come funzioneranno davvero le cose con il nuovo Senato, qualora dovesse vincere il “sì”? Come sarà composto? Chi sceglierà i nuovi senatori? La riforma porterà davvero a una semplificazione dei procedimenti legislativi? Quanto risparmieremo?
I principi di libertà e dignità vanno garantiti sempre e sempre devono poter camminare affiancati, anche quando ci avviamo verso la fine della vita. Non solo nel momento “ultimo”, ma in tutto il tratto finale.
Vogliamo provare a ribaltare gli schemi di una città che per troppo tempo è stata come una barca che invece di navigare è rimasta in balia delle onde. Il progetto per le prossime amministrative nasce proprio con questo scopo: far vedere che c’è un modo diverso di amministrare ma soprattutto di intendere la politica.
Se vincesse il sì, si risparmierebbero 50 milioni, col risultato che pagheremo 3,7 milioni per ogni senatore, contro 1,3 milioni attuali. Ha senso? È davvero una riduzione sensata o diventa, deprivata com’è della rappresentanza e sembra di capire dell’efficacia, piuttosto una spesa inutile?