QUADERNI

Di fron­te al fal­li­men­to epo­ca­le del­la cosid­det­ta “Buo­na scuo­la” e alla par­ti­co­la­re atten­zio­ne dedi­ca­ta dal gover­no alle scuo­le pri­va­te, vor­rem­mo incon­tra­re e con­fron­tar­ci con inse­gnan­ti, peda­go­gi­sti, per­so­na­le ATA, diri­gen­ti sco­la­sti­ci, alun­ni, geni­to­ri che voglia­no rac­con­tar­ci la loro scuo­la pub­bli­ca, le loro idee, le loro pro­po­ste, per costrui­re insie­me a loro un pro­get­to che par­ta da chi la scuo­la la vive e sa di cosa si par­la se si met­te mano a una riforma. 
For­se la mini­stra Boschi inten­de­va dire che nel fron­te del No non ci sono don­ne in pri­ma sera­ta? Pec­ca­to ce ne sia­no a deci­ne di miglia­ia, in tut­to il Pae­se, per le qua­li la pri­ma linea sono i ban­chet­ti, le discus­sio­ni, le ini­zia­ti­ve informative. 
Con i nostri emen­da­men­ti abbia­mo cer­ca­to di chiu­de­re una fal­la visto­sis­si­ma del nuo­vo impian­to nor­ma­ti­vo. Tut­ti sap­pia­mo che, con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to al set­to­re agri­co­lo, la mag­gior par­te dei labo­ra­to­ri vit­ti­me dei capo­ra­li e degli uti­liz­za­to­ri fina­li sono stra­nie­ri irre­go­lar­men­te sog­gior­nan­ti. Si trat­ta di sog­get­ti facil­men­te ricat­ta­bi­li e pecu­liar­men­te vulnerabili. 
Nei pri­mi otto mesi di que­st’an­no abbia­mo com­ple­ta­men­te rias­sor­bi­to gli effet­ti degli sgra­vi con­tri­bu­ti­vi. Ven­ti miliar­di cir­ca che non han­no avu­to effet­ti dura­tu­ri sul mer­ca­to del lavo­ro. E nel frat­tem­po cor­ro­no i voucher. 
Agen­do sola­men­te sul­le inden­ni­tà par­la­men­ta­ri con equi­tà è pos­si­bi­le con­se­gui­re un rispar­mio di 27 milio­ni di euro annui: una cifra equi­va­len­te a oltre la metà del rispar­mio pre­vi­sto dal­la rifor­ma, e sen­za stra­vol­ge­re la Costituzione. 
La goc­cia che ha fat­to tra­boc­ca­re il vaso riguar­da la deci­sio­ne del vice­mi­ni­stro Bub­bi­co di revo­ca­re, sen­za alcu­na moti­va­zio­ne, la scor­ta al testi­mo­ne di giu­sti­zia Igna­zio Cutrò, minac­cia­to dal­la mafia agri­gen­ti­na per le sue denun­ce sul pizzo. 
Mal­gra­do la tra­spa­ren­za che il Gover­no esi­bi­sce solo a paro­le e solo quan­do fa como­do per fini elet­to­ra­li, un’in­chie­sta gior­na­li­sti­ca, par­ti­ta in con­co­mi­tan­za con un’in­chie­sta par­la­men­ta­re, ci ha sve­la­to che su tito­li e deri­va­ti emes­si dal Mini­ste­ro del­l’E­co­no­mia non c’è alcun acces­so libe­ro e non si pos­so­no con­sul­ta­re i con­trat­ti mal­gra­do sul­la que­stio­ne non ci sia alcu­na neces­si­tà di segre­to o obbli­go di riservatezza. 
Pie­tro Pari­si, chef che è tor­na­to a crea­re impre­sa socia­le in Cam­pa­nia dopo aver rag­giun­to le vet­te del­la cuci­na inter­na­zio­na­le, è sta­to recen­te­men­te vit­ti­ma di azio­ni cri­mi­na­li. A lui la nostra pie­na solidarietà. 
Come fun­zio­ne­ran­no dav­ve­ro le cose con il nuo­vo Sena­to, qua­lo­ra doves­se vin­ce­re il “sì”? Come sarà com­po­sto? Chi sce­glie­rà i nuo­vi sena­to­ri? La rifor­ma por­te­rà dav­ve­ro a una sem­pli­fi­ca­zio­ne dei pro­ce­di­men­ti legi­sla­ti­vi? Quan­to risparmieremo? 
Voglia­mo pro­va­re a ribal­ta­re gli sche­mi di una cit­tà che per trop­po tem­po è sta­ta come una bar­ca che inve­ce di navi­ga­re è rima­sta in balia del­le onde. Il pro­get­to per le pros­si­me ammi­ni­stra­ti­ve nasce pro­prio con que­sto sco­po: far vede­re che c’è un modo diver­so di ammi­ni­stra­re ma soprat­tut­to di inten­de­re la politica. 
Se vin­ces­se il sì, si rispar­mie­reb­be­ro 50 milio­ni, col risul­ta­to che paghe­re­mo 3,7 milio­ni per ogni sena­to­re, con­tro 1,3 milio­ni attua­li. Ha sen­so? È dav­ve­ro una ridu­zio­ne sen­sa­ta o diven­ta, depri­va­ta com’è del­la rap­pre­sen­tan­za e sem­bra di capi­re del­l’ef­fi­ca­cia, piut­to­sto una spe­sa inutile?