QUADERNI
L’avevamo intuito subito ma ora è documentato: non si tratta soltanto di “bollette pazze” ma di una gestione sostanzialmente privatistica dell’acqua da parte di una società “in house” che opera come se avesse un appalto remunerato “a piè di lista”, senza responsabilità e rischio d’impresa, accollando ai cittadini-utenti maggiori costi illegittimi e ingiustificati.
Viviamo in una Paese dove una Ministra si inventa un “Fertility day” ma non riesce a pronunciare il termine “educazione sessuale”, dove i consultori vengono smantellati, dove L’Agenzia italiana del farmaco porta in fascia C, quindi a pagamento, le poche pillole anticoncezionali rimaste in fascia A.
Vogliamo rappresentare una cultura diversa. Preferiamo parlare di diritti da riconoscere, a tutti, sempre. Non di concessioni, che possono capitare a questo o quello sulla base di una casualità che sarebbe pura se non fosse elettoralistica.
Dal Nazareno non un rigo, nessuna presa di distanza né un tweet per commentare il nuovo spot del premier che si genuflette al cospetto di Impregilo.
I voucher son la nuova frontiera del precariato. I nuovi dati che abbiamo raccolto descrivono una situazione sempre più preoccupante, mentre il governo tentenna.
Anche gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e chi vive con loro, possono esercitare il diritto al voto per posta.
«Voi portate le carte, che è tutto già apparecchiato», sembra quasi dire Renzi in un delirio di onnipotenza e disprezzo delle istituzioni che diventa disprezzo dei cittadini. Chi decide la politica infrastrutturale del Paese?
Tre, quattro eventi al giorno da qui al referendum, giusto per “spersonalizzare”. Si confronti anche con noi, Matteo Renzi. Nel merito, con divieto di slogan e fact checking.
Andrea Pertici, tra gli ispiratori delle proposte di riforma costituzionale sostenute da Possibile, ha scelto la strada meno battuta eppure così antica. Un’iniziativa alla volta, un dibattito alla volta. L’incontro di persona, personalmente: una mobilitazione silenziosa.
Di fronte al clamoroso e imbarazzante silenzio di Matteo Salvini, offriamo noi uno spunto comunicativo al leader leghista. Peccato che poi dovrebbe applicarlo anche al caso italiano.
In prima serata, in un panorama televisivo occupato dai servetti e dagli urlatori, abbiamo spiegato le nostre ragioni del no, abbiamo illustrato le nostre proposte per l’altro “Sì” che ci sta terribilmente a cuore, abbiamo discusso nel merito e di fronte al renzismo da discount di Nardella, un confuso ministro Galletti e un Brunetta nel ruolo dell’amante tradita noi abbiamo parlato di Costituzione, rappresentanza, competenze e processi democratici. Abbiamo parlato di politica, pensa te.
Da una parte chi condivide un tratto di strada e per ragioni diverse. Dall’altro una comitiva di persone che viaggia verso una destinazione scelta di comune accordo e con entusiasmo, su un treno che loro stessi hanno progettato, che viaggia su binari che loro stessi hanno posato.
Grazie a questa Call e alle vostre risposte, nessuna esclusa, ci siamo resi conto ancora una volta che abbiamo un patrimonio umano straordinario di competenze in Possibile e che questo costituisce un potenziale immenso per le nostre attività
Quattromila persone sono venute a firmare ai banchetti che Possibile, insieme ad altre forze politiche, ha organizzato nella città di Fano. La ragione era semplice: partecipare a una scelta politica a tutela del diritto alla salute della collettività. Un esempio di democrazia e di cittadinanza.
La legge delega si è ben guardata dal prevedere espressamente i voucher, ma il principio è lo stesso: i magistrati onorari diventeranno tutti prestatori di lavoro accessorio.
Il premier ha fissato un paletto sulle modifiche dell’Italicum: il ballottaggio non si tocca. E quindi non si tocca il premio di maggioranza del tutto irragionevole che assegnerà, il cuore della legge.