QUADERNI
«Voi portate le carte, che è tutto già apparecchiato», sembra quasi dire Renzi in un delirio di onnipotenza e disprezzo delle istituzioni che diventa disprezzo dei cittadini. Chi decide la politica infrastrutturale del Paese?
Tre, quattro eventi al giorno da qui al referendum, giusto per “spersonalizzare”. Si confronti anche con noi, Matteo Renzi. Nel merito, con divieto di slogan e fact checking.
Andrea Pertici, tra gli ispiratori delle proposte di riforma costituzionale sostenute da Possibile, ha scelto la strada meno battuta eppure così antica. Un’iniziativa alla volta, un dibattito alla volta. L’incontro di persona, personalmente: una mobilitazione silenziosa.
Di fronte al clamoroso e imbarazzante silenzio di Matteo Salvini, offriamo noi uno spunto comunicativo al leader leghista. Peccato che poi dovrebbe applicarlo anche al caso italiano.
In prima serata, in un panorama televisivo occupato dai servetti e dagli urlatori, abbiamo spiegato le nostre ragioni del no, abbiamo illustrato le nostre proposte per l’altro “Sì” che ci sta terribilmente a cuore, abbiamo discusso nel merito e di fronte al renzismo da discount di Nardella, un confuso ministro Galletti e un Brunetta nel ruolo dell’amante tradita noi abbiamo parlato di Costituzione, rappresentanza, competenze e processi democratici. Abbiamo parlato di politica, pensa te.
Da una parte chi condivide un tratto di strada e per ragioni diverse. Dall’altro una comitiva di persone che viaggia verso una destinazione scelta di comune accordo e con entusiasmo, su un treno che loro stessi hanno progettato, che viaggia su binari che loro stessi hanno posato.
Grazie a questa Call e alle vostre risposte, nessuna esclusa, ci siamo resi conto ancora una volta che abbiamo un patrimonio umano straordinario di competenze in Possibile e che questo costituisce un potenziale immenso per le nostre attività
Quattromila persone sono venute a firmare ai banchetti che Possibile, insieme ad altre forze politiche, ha organizzato nella città di Fano. La ragione era semplice: partecipare a una scelta politica a tutela del diritto alla salute della collettività. Un esempio di democrazia e di cittadinanza.
La legge delega si è ben guardata dal prevedere espressamente i voucher, ma il principio è lo stesso: i magistrati onorari diventeranno tutti prestatori di lavoro accessorio.
Il premier ha fissato un paletto sulle modifiche dell’Italicum: il ballottaggio non si tocca. E quindi non si tocca il premio di maggioranza del tutto irragionevole che assegnerà, il cuore della legge.
Summit ONU sui rifugiati, vertice UE a Bratislava. E poi l’Italia, con la discussione sulla riforma dell’accoglienza e con la frontiera di Como. Questo e molto altro nella terza newsletter di Nessun Paese è un’isola.
Durante il weekend troverete in giro per l’Italia i nostri banchetti per la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis
Tutto il governo ha difeso strenuamente l’Italicum, salvo ora riaprire il dibattito. Perché? Perché fa molto comodo: «parliamo di Italicum — sembrano dire -, al referendum costituzionale ci penseremo poi».
Il problema non è una campagna comunicativa, ma le politiche del governo e del ministero. Il nostro #fertilityday sono proposte per la parità salariale, per gli asili nido, per i congedi parentali, per la riduzione dell’IVA sui prodotti per l’infanzia.
Non basta dire che qualcuno ha bombardato e altri sono morti?. La risposta è no, non basta. La guerra non è qualcosa che cade dall’alto. La guerra ha dei responsabili.
Il ministero della salute proprio non ce la fa ad accantonare il moralismo e pensare a una forma più seria e moderna di educazione sanitaria. Per quanto ci riguarda, dopo discriminazione e razzismo non restano che le dimissioni.