QUADERNI

E’ sta­to un anno vis­su­to peri­co­lo­sa­men­te, il nostro. In cui abbia­mo comin­cia­to a scri­ve­re que­sta sto­ria, una boz­za dopo l’altra, tra mil­le dif­fi­col­tà. Ma sia­mo anco­ra qui per rac­con­tar­la, e non in mol­ti ci avreb­be­ro scom­mes­so. E’ ora di far­la sen­ti­re a tutti. 
Ci pro­por­re­mo di trac­cia­re l’identikit di una poli­ti­ca sana, una poli­ti­ca in gra­do di aggre­di­re le sac­che di inef­fi­cen­za del­la mac­chi­na pub­bli­ca e di libe­ra­re le poten­zia­li­tà ine­spres­se del Pae­se, sen­za per­de­re di vista i più debo­li, i pre­ca­ri in sen­so lato, ma soprat­tut­to colo­ro i qua­li non han­no tute­le per­ché non sono anco­ra sta­ti chia­ma­ti a scegliere. 
Appren­dia­mo dal sito ‘Basta un Sì’ che la vit­to­ria del Si al refe­ren­dum com­por­te­reb­be anche un alleg­ge­ri­men­to del costo del­le bol­let­te. Non ci resta che aspet­ta­re che ci dica­no che con una vit­to­ria del Sì avre­mo sem­pre wee­kend soleggiati. 
Dopo aver appog­gia­to la denun­cia del Comi­ta­to aqui­la­no, Pos­si­bi­le va fino in fon­do e depo­si­ta alla Came­ra un’interrogazione par­la­men­ta­re rivol­ta diret­ta­men­te al pre­si­den­te del con­si­glio, Mat­teo Ren­zi, ed al mini­stro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. 
Pub­bli­chia­mo il testo del­la secon­da new­slet­ter di Nes­sun Pae­se è un’i­so­la. Infor­ma­zio­ne su acco­glien­za, migran­ti e rifu­gia­ti in manie­ra pre­ci­sa e non stril­la­ta. La pri­ma cosa da fare per cam­bia­re le cose. 
Gra­zie al Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca Ser­gio Mat­ta­rel­la per aver inter­rot­to l’as­sor­dan­te silen­zio isti­tu­zio­na­le e del Gover­no sul­le dichia­ra­zio­ni rila­scia­te ieri dal­l’am­ba­scia­to­re ame­ri­ca­no cir­ca la neces­si­tà di vota­re si al refe­ren­dum costituzionale. 
Man­ca­no pochi gior­ni all’e­di­zio­ne set­tem­bri­na del Poli­ti­camp, che si ter­rà il 16 e 17 set­tem­bre a Saler­no, al Par­co Pinoc­chio. Un’e­di­zio­ne nel­la qua­le saran­no pro­ta­go­ni­sti la Costi­tu­zio­ne e le poli­ti­che di cui ha dav­ve­ro biso­gno l’Italia. 
Se da un lato si è tan­to discus­so di boc­cia­ti che sareb­be sta­to neces­sa­rio comun­que impie­ga­re in ser­vi­zio, dal­l’al­tro assi­stia­mo al para­dos­so di chi, arri­va­to alla fine del con­cor­so, si tro­va sen­za immis­sio­ne in ruo­lo e sen­za pro­spet­ti­ve certe. 
Avan­za tra le isti­tu­zio­ni euro­pee una pro­po­sta per discri­mi­na­re (anco­ra di più) i richie­den­ti asi­lo sul­la base del­la nazio­na­li­tà. Buo­ni e cat­ti­vi. All’I­ta­lia il com­pi­to di depor­ta­re i cattivi.