QUADERNI

Il dato del Friu­li Vene­zia Giu­lia — una del­le tap­pe per chi per­cor­re i Bal­ca­ni e si diri­ge ver­so il cen­tro Euro­pa — dice che «il 75% del­le per­so­ne scom­par­se è mino­ren­ne, con­tro una media nazio­na­le del 50%» 
Il Pia­no Nazio­na­le di Ripre­sa e Resi­lien­za (PNRR) alla mis­sio­ne 6, quel­la rela­ti­va alla Salu­te, riser­va 15,63 mld (7 mld per le reti di pros­si­mi­tà, strut­tu­re e tele­me­di­ci­na per l’as­si­sten­za sani­ta­ria ter­ri­to­ria­le e 8,63 mld per inno­va­zio­ne, ricer­ca e digi­ta­liz­za­zio­ne del SSN) a cui si aggiun­go­no 1,71 mld dei fon­di React EU e i 2,89 mld di fon­do complementare. 
Leg­go sta­ma­ne Dario Ste­va­na­to sul suo blog e mi accor­go che for­se ave­vo liqui­da­to trop­po velo­ce­men­te una que­stio­ne rile­van­te e però pas­sa­ta inos­ser­va­ta del­la pro­po­sta del segre­ta­rio del PD Enri­co Let­ta sull’imposta di successione. 
Pen­sia­mo che un pas­sa­por­to cit­ta­di­no sia un uti­le stru­men­to pra­ti­co e che, al con­tem­po, pos­sa costi­tui­re un’occasione di tra­sfor­ma­zio­ne cul­tu­ra­le che inci­da poli­ti­ca­men­te sul neces­sa­rio pro­ces­so di cam­bia­men­to del­la legi­sla­zio­ne nazio­na­le in mate­ria di immigrazione. 
Anco­ra oggi, il solo accen­na­re la neces­si­tà di rein­tro­dur­re una mode­sta tas­sa­zio­ne sui pas­sag­gi ere­di­ta­ri del­la ric­chez­za sca­te­na rea­zio­ni viscerali. 
il mini­ste­ro del­l’am­bien­te fran­ce­se si è impe­gna­to nel 2010 a met­te­re in atto una spe­ri­men­ta­zio­ne che mira­va a esa­mi­na­re dif­fe­ren­ti moda­li­tà di gestio­ne del­le per­ti­nen­ze ver­di a fine di miglio­ra­re l’at­trat­ti­vi­tà del­le zone lun­go le vie di comu­ni­ca­zio­ne per gli inset­ti impollinatori. 
Un nuo­vo pat­to che nei fat­ti non cam­bie­reb­be nul­la, se non andan­do a raf­for­za­re un per­cor­so che cono­scia­mo bene, e che ogni gior­no ci allon­ta­na sem­pre di più dal­la fine del­la tra­ge­dia uma­ni­ta­ria che da anni si con­su­ma ai nostri confini. 
Può un diri­gen­te sco­la­sti­co abu­sa­re del suo pote­re a tal pun­to? E cosa acca­drà ades­so, nei vari Grup­pi di Lavo­ro, ora che c’è sta­ta la rifor­ma del PEI e que­sto pote­re di deci­de­re chi come dove e per quan­to tem­po e ore gli alun­ni disa­bi­li han­no dirit­to al soste­gno è con­se­gna­to qua­si inte­ra­men­te nel­le mani dell’azienda-scuola e dei suoi superdirigenti? 
Abbia­mo let­to scru­po­lo­sa­men­te la “Mis­sio­ne 4, Istru­zio­ne e Ricer­ca” del Pia­no Nazio­na­le di Ripre­sa e Resi­lien­za (PNRR) e la visio­ne di scuo­la che ne emer­ge è mol­to lon­ta­na da quel­la di Pos­si­bi­le. Il PNRR deli­nea infat­ti un’idea di scuo­la su base indi­vi­dua­li­sta, che rispon­de a logi­che di mer­ca­to e model­la­ta sul­le esi­gen­ze del mon­do del lavoro. 
Le alter­na­ti­ve ci sono, sono cre­di­bi­li, sono eco­no­mi­ca­men­te van­tag­gio­se e han­no uno sguar­do ver­so il futu­ro che è pro­fon­da­men­te diver­so rispet­to alla logi­ca e i mec­ca­ni­smi che ci han­no con­dot­to a vive­re la cri­si socio cli­ma­ti­ca ambien­ta­le che stia­mo vivendo.