QUADERNI

Stan­do alle dichia­ra­zio­ni di Sig­mar Gabriel, vice­can­cel­lie­re e mini­stro dell’economia Tede­sco, i nego­zia­ti tra Sta­ti Uni­ti ed Euro­pa sul TTIP sareb­be­ro fal­li­ti, o per lo meno in pro­cin­to di fal­li­re. Un risul­ta­to che non può che ren­der­ci feli­ci, anche se è pre­sto per festeggiare. 
Ex vice capo del Dipar­ti­men­to e nume­ro due di Gui­do Ber­to­la­so, De Ber­nar­di­nis è sta­to con­dan­na­to a due anni per omi­ci­dio col­po­so e lesio­ni a cau­sa del disa­stro de L’A­qui­la, con­dan­na resa defi­ni­ti­va nel­lo scor­so novem­bre dal­la Cor­te di Cassazione. 
Sol­tan­to una logi­ca demen­zia­le può con­trap­por­re i ter­re­mo­ta­ti ai pro­fu­ghi. Se c’è una cosa che li acco­mu­na è non ave­re più una casa, aver­la vista per ragio­ni diver­se distrut­te. Come par­te del­la loro vita, come par­te del­la loro famiglia. 
Oggi è sta­ta dif­fu­sa la noti­zia di un attac­co, avve­nu­to il 17 ago­sto scor­so, alla Bour­bon Argos, una del­le navi di Medi­ci Sen­za Fron­tie­re che sta­va svol­gen­do l’at­ti­vi­tà di ricer­ca e soc­cor­so di migran­ti nel­le acque inter­na­zio­na­li a lar­go del­la Libia. 
Abbia­mo tut­ti desi­de­rio di esse­re di aiu­to e la valan­ga di gene­ro­si­tà che arri­va da ogni par­te di Ita­lia è l’u­ni­ca cosa con­for­tan­te in que­sto momen­to. Ma que­ste popo­la­zio­ni han­no biso­gno di rima­ne­re a lun­go nei cuo­ri e nel­le men­ti di tut­ti noi, quin­di seguia­mo tut­to con atten­zio­ne, atte­nia­mo­ci alle comu­ni­ca­zio­ni uffi­cia­li, lascia­mo l’e­mer­gen­za a chi ha la com­pe­ten­za e l’e­spe­rien­za per affron­tar­la e pren­dia­mo­ci in cari­co i tem­pi lun­ghi. Che sono sem­pre quel­li che fre­ga­no que­sto Paese. 
Egit­to e Sudan sono pae­si in cui il rispet­to dei dirit­ti uma­ni non è garan­ti­to ed ognu­no dei depor­ta­ti ha dirit­to alla valu­ta­zio­ne indi­vi­dua­le del­la sua doman­da di asi­lo. Né può esse­re depor­ta­to sen­za esse­re obbli­ga­to­ria­men­te infor­ma­to cir­ca il dirit­to di pre­sen­ta­re doman­da di asilo 
Tre capi di sta­to (di cui uno a fine ciclo, uno in cadu­ta libe­ra e l’altro che ora­mai sta diven­tan­do la cari­ca­tu­ra di se stes­so) che discu­to­no di come rilan­cia­re il pro­get­to euro­peo sono esat­ta­men­te l’opposto di quel pro­get­to fede­ra­li­sta a cui sia­mo affezionati. 
Si rischia di fare la figu­ra degli ipo­cri­ti, se alla con­dan­na mora­le non segue l’a­zio­ne (poli­ti­ca, in que­sto caso), e la famo­sa mora­le vie­ne sacri­fi­ca­ta in nome del­la ragion di Sta­to e del­la poli­ti­ca di potenza.